Esportare prodotti alimentari in America: Boom dell'export di prodotti Italiani

2023 anno da record per l'export agroalimentare italiano

Aggiornamento del 21 marzo 2024

Nel 2023, il comparto agroalimentare italiano segna un risultato storico, raggiungendo un valore di esportazioni pari a 64 miliardi di euro. Il dato segna un aumento del 6% rispetto all'anno precedente.

Germania, Francia e Stati Uniti rimangono i partner di maggior rilievo.

Nel 2022 continua la crescita dell'export italiano verso gli Stati Uniti

Aggiornamento dell' 1 Novembre 2023

Nel 2022, le esportazioni italiane di prodotti alimentari verso il resto del mondo hanno raggiunto quasi i 61 miliardi di euro con una crescita del 14.8% rispetto al 2021.

Di seguito riportiamo i dati delle esportazioni italiane di prodotti alimentari e bevande negli Stati Uniti aggiornati a tutto il 2022:

Aggiornamento del 13 Settembre 2020

Pur nel pieno della crisi scatenata dalla pandemia di COVID-19, la vendita di specialità alimentari italiane in America continua con un lieve aumento delle esportazioni.

Export totale Italia/USA Gen-Mag:
2019: euro 18.243 MLN
2020: euro 16.811 MLN

Esportazioni Italia/USA di Prodotti Alimentari e Bevande
Primo trimestre 2020: euro 1225 MLN +15.9% rispetto allo stesso periodo 2019. In particolare, le esportazioni di vino in bottiglia hanno raggiunto il valore di euro 425 MLN, record assoluto per il primo trimestre

[fonte: Us Census Bureau e ISTAT]


Aggiornamento Ottobre 2019:

Nei primi sei mesi del 2019 aumentano le esportazioni di prodotti alimentari italiani verso l'America

L'export di specialità alimentari dall'Italia verso gli Stati Uniti è cresciuto del 13% rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente. Gli alimentari, con un export verso gli Stati Uniti di oltre un miliardo di euro in sei mesi, rappresentano il 5% dell’export totale italiano. Su questa pagina del sito di ExportUSA riportiamo una analisi ragionata sull'aumento dei dazi di importazione in America dei prodotti europei con particolare riguardo alle conseguenze per le esportazioni di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano negli USA

Dettaglio delle esportazioni italiane verso gli USA

L'export in America per regioni, provincie e categorie di prodotti

Secondo una analisi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, l'export dell'Italia verso gli Stati Uniti nei primi sei mesi del 2019 è stato pari a 22 miliardi di euro, ovvero oltre un miliardo e mezzo in più rispetto allo stesso periodo del 2018: un aumento del +7,7% 

Le città italiane con le maggiori esportazioni negli USA

Tra le prime 20 città per l'export in America si segnalano anche:

L'export verso l'America delle Regioni italiane 

  • Al primo posto la Lombardia che supera i 5 miliardi di euro di esportazioni totali negli USA (+10,2% rispetto al periodo corrispondente del 2018) Le esportazioni della Lombardia in America rappresentano oltre un quinto dell'export totale italiano verso gli USA.
  • Poi l’Emilia Romagna con 3,2 miliardi (+3,4%) e
  • il Veneto con 2,7 (+8,8%).
  • Superano i 2 miliardi di export anche Lazio e Piemonte.

I prodotti italiani più esportati negli Usa

Aggiornamento Agosto 2019:

Le esportazioni di prodotti alimentari italiani in America nel primo trimestre 2019 aumentano del 9,3% rispetto allo stesso periodo del 2018

Le esportazioni italiane di beni e servizi rappresentano circa il 32 per cento del Pil e contribuiscono ad un saldo positivo della bilancia commerciale di 44 miliardi di euro, pari al 2,2 per cento del Prodotto interno lordo dell'Italia. L'Italia si conferma così la nona economia esportatrice al mondo con una quota export del 2.9% sul totale mondiale. In particolare, nel 2018 la quota di esportazione dei prodotti alimentari italiani ha rappresentato il 7.6% del totale dell'export italiano.

A livello europeo, il surplus commerciale dell’agroalimentare Ue è cresciuto di 1,8 miliardi di euro, superiore dell’8,3% rispetto al 2017-18, e ha raggiunto 23,3 miliardi di euro. Da notare le esportazioni di olio di oliva negli Stati Uniti, che rappresentano il 10,5% di tutto il flusso italiano di esportazioni di prodotti alimentari. L'olio di oliva italiano è ora al secondo posto nella “classifica” dei prodotti alimentari esportati negli Stati Uniti. Per quota di mercato (36,1%), raggiunge addirittura il primo posto, superando, seppure di poco, pasta (36%) e vino (32%), per un valore di 545 milioni di dollari.

Per ciò che riguarda le esportazioni di vino negli Stati Uniti, l'Italia detiene una quota del 19,8% delle esportazioni totali mondiali, con 6,2 miliardi di euro incassati nel 2018. Gli Usa rimangono il primo mercato di sbocco, seguiti da Germania e Regno Unito. Questi 3 mercati insieme assorbono più della metà dell'export italiano globale.

Bene anche le esportazioni di formaggio italiano in AmericaL'Italia è il primo paese al mondo per export caseario verso gli Usa, terza destinazione in valore delle nostre esportazioni casearie. Le imprese italiane esportano negli Stati Uniti più di 30.000 tonnellate di formaggi, circa un terzo dell'export extra Ue, per un controvalore che supera i 270 milioni di euro. Due terzi dell'export di Pecorino Romano vanno negli Usa, secondo mercato per Grana padano e Parmigiano Reggiano.

La generazione dei Millennials ha rivoluzionato i gusti, le abitudini di consumo e i modelli di acquisto dei prodotti alimentari in America

Record delle esportazioni di prodotti alimentari italiani nel 2018 

Esportare prodotti alimentari negli Stati Uniti: gli USA sono il primo paese non europeo per l'export italiano ed il terzo in assoluto, dopo Germania e Francia, con importazioni pari a 4 miliardi di euro. Il record di esportazioni di prodotti alimentari italiani in America affonda le sue radici nel cambiamento dei gusti alimentari degli americani innescato dai Millennial.

La generazione dei Millennials, ora la più importante dal punto di vista del potere di acquisto in America, ha letteralmente rivoluzionato le abitudini di acquisto dei prodotti alimentari in America. Le parole d'ordine per vendere prodotti alimentari in America sono diventate "no OGM", "minimally processed", etichette pulite con pochi ingredienti, "naturale", "senza glutine", "senza conservanti artificiali", "senza ormoni", "senza antibiotici", "cruelty free".. in generale viene anche richiesto un atteggiamento di responsabilità sociale ai produttori di prodotti alimentari.
 

Gli sviluppi in atto nei modelli di consumo americani rappresentano un'opportunità unica per esportare i prodotti alimentari italiani in America

I trend in atto nei consumi alimentari in America favoriscono quello che da sempre rappresentano i principi dell'industria alimentare italiana

I presupposti ci sono tutti: l'industria alimentare italiana incorpora da sempre i valori che adesso si stanno imponendo anche nei consumi alimentari in America. Anche in termini di sicurezza delle produzioni alimentari noi italiani siamo in una posizione unica per adattarci senza problemi alla recente normativa americana emessa dalla FDA e che prevede l'adozione del Food Safety Plan [normativa FSMA] I prodotti alimentari italiani e l'industria degli alimentari italiana hanno tutti i presupporti per poter esportare in America ancora di più e consolidare le vendite e le posizioni di mercato già acquisite negli USA.
 

L'importanza di posizionamento, comunicazione e marketing - I consigli per esportare e vendere prodotti alimentari negli Stati Uniti con successo

Le caratteristiche del prodotto ci sono e la qualità delle produzioni c'è anche quella. Serve focalizzarsi su posizionamento del prodotto, comunicazione e marketing. Posizionamento, comunicazione e marketing devono essere tutte tese a comunicare le caratteristiche del prodotto italiano. Serve allinearsi ai valori dominanti di mercato e comunicare plus di prodotto che siano in linea con questi valori. Posizionamento, packaging e comunicazione devono lavorare coerentemente per far diventare il prodotto rilevante agli occhi dei consumatori americani.
 

I 4 passi per la messa a norma FDA dei prodotti alimentari da esportare negli Stati Uniti

  1. Registrazione della azienda italiana con la FDA per ottenere il cosiddetto "numero FDA";
  2. Nomina del cosiddetto "FDA Agent";
  3. Revisione delle etichette e della confezione del prodotto;
  4. Preparazione della tabella dei valori nutrizionali ["Nutrition Labels"]

La registrazione con la FDA è il primo passo per esportare prodotti alimentari negli Stati Uniti.
Il Numero di Registrazione FDA va indicato nella pratica di esportazione in America e va allegato nella pratica di dogana import Stati Uniti usata dal dichiarante doganale per lo sdoganamento dei prodotti alimentari presso la dogana americana.
 

Le informazioni necessarie per procedere alla registrazione FDA sono:

Nomina dell'FDA Agent per esportare alimentari negli USA

La FDA richiede obbligatoriamente la nomina di un agente rappresentante [persona fisica o giuridica] che abbia domicilio / sede negli Stati Uniti Si tratta di una rappresentanza formale, nel senso che la FDA vuole avere un'entità a cui poter consegnare comunicazioni urgenti dirette all'azienda esportatrice di alimentari negli Stati Uniti. La FDA richiede che l'agente abbia sede negli Stati Uniti. Sottolineiamo il fatto che il cosiddetto "rappresentante FDA" non è un rappresentante commerciale per gli Stati Uniti e neppure un rappresentante legale per gli Stati Uniti. È solo una figura di collegamento tra la Food and Drug Administration ed il produttore italiano, una società a cui la FDA può rivolgersi per qualsiasi comunicazione senza doversi preoccupare di problemi di lingua, fuso orario o costo di telefonate all'estero.
 

Etichette e Valori Nutrizionali per esportare prodotti alimentari negli Stati Uniti

I prodotti alimentari [e gli integratori alimentari] da esportare negli Stati Uniti devono avere le etichette a norma FDA. Insieme alla revisione delle etichette, vanno preparate anche le tabelle con i valori nutrizionali secondo la normativa FDA.
 

Nuove norme FDA per etichette e valori nutrizionali per l'America

La nuova normativa FDA sulle tabelle dei valori nutrizionali [denominate adesso "Nutrition Label"] comporta cambiamenti di sostanza e di formato. Nelle nuove etichette cambiano dimensione e posizione dei testi e le bordature. Eliminati alcuni elementi [ad esempio le calorie da grassi], se ne aggiungono di nuovi [ad esempio gli zuccheri aggiunti]

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