Dazi USA temporanei:  Incertezza commerciale e strategie d’anticipo: cosa devono fare le aziende italiane?

Per le imprese italiane che esportano o vogliono esportare negli USA, la parola d’ordine è proattività.
Approfittare delle finestre di opportunità, come i 70 giorni di moratoria sui dazi per posizionarsi meglio sul mercato americano. Ma è altrettanto importante costruire una strategia commerciale sostenibile anche nel medio-lungo periodo, basata su:


Citazione di Lucio Miranda durante intervista a Focus Economia di Radio24

Lucio Miranda interviene a Radio24
durante la trasmissione radiofonica Focus Economia il 12 maggio 2025

Il contesto: moratoria USA-Cina e dazi temporanei

La trasmissione si è aperta con l’analisi di Sebastiano Barisoni sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina: i dazi del 145% imposti dagli USA alle merci cinesi sono stati temporaneamente ridotti al 30% per 90 giorni, mentre la Cina ha ridotto i propri dal 125% al 10%. Il clima è ancora incerto e le implicazioni per gli esportatori europei non sono trascurabili.
Barisoni ha sottolineato i rischi per le imprese: “Hai 70 giorni di tregua, che fai? Aumenti le esportazioni per precauzione o aspetti e rischi?”.

L’intervento di Lucio Miranda: cosa fanno le aziende italiane?

Lucio Miranda, in collegamento da New York, ha offerto un punto di vista privilegiato: “Molti nostri clienti si stanno già muovendo con attività di front running, ovvero anticipano le esportazioni per proteggersi da futuri rincari dei dazi.”
Miranda ha spiegato che, nella pratica, le aziende italiane riescono ancora a gestire l’incremento del 10% sui dazi americani, considerando che i margini commerciali lo permettono. Secondo lui, questo 10% potrebbe diventare la nuova normalità.

“È un cambiamento affrontabile, ci stiamo preparando a considerarlo permanente,” ha detto il presidente di ExportUSA.


Magazzini sì, ma solo per chi può

Barisoni ha poi chiesto se l’aumento degli stock fosse una strategia adottabile da tutti, "No, - ha risposto Miranda - solo per beni non deperibili". Infatti, settori come l’arredamento, l’industria o la cosmetica possono creare scorte, ma non vale lo stesso per chi esporta food & beverage o prodotti con scadenza ravvicinata.


Il sentiment degli operatori americani

Parlando del clima generale negli Stati Uniti, Miranda ha riportato una percezione di rassegnazione attiva da parte degli operatori americani:

“La sensazione è che si debba giocare con le carte che si hanno, evitando di entrare troppo nelle polemiche politiche."

Le implicazioni per le imprese italiane

L’intervento di Lucio Miranda offre spunti pratici per le imprese italiane:

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