Nel panorama del commercio al dettaglio americano sta prendendo piede una tendenza distributiva che si ispira al passato, quasi vintage nel suo approccio: nonostante l'affermazione dei department stores come giocatori centrali nella distribuzione internazionale, i piccoli marchi emergenti hanno ripreso ad aprire i loro avamposti locali monomarca e di nicchia. 

Tutto questo è principalmente legato alla frustrazione che per molti di loro deriva dai rapporti commerciali intrapresi in passato con i grandi department stores americani, che li hanno portati a dover affrontare le più disparate situazioni: mancanza di controllo sulla presentazione dei prodotti in negozio; venditori poco esperti nel presentare prodotti di nicchia; pagamenti troppo dilazionati; prodotti invenduti per la 'sordità' dei buyer ai consigli dei proprietari, come nel caso di Brian Guttman – fondatore del marchio newyorkese per abbigliamento maschile 'Jeremy Argyle', con esperienza pluriennale nell'azienda di abbigliamento del padre; richieste di diluzione della qualità a favore della massificazione, come richiesto dalle grandi catene a Barry Weinstein – proprietario di 'Pillowcase Studies', azienda basata a Manhattan che crea originali federe con stampe di pagine di libri accademici; o, infine, lamentele da parte dei department stores legate alla lentezza di reazione della piccola impresa sui display e alla bassa rotazione degli assortimenti, esperienza vissuta da Matthew Waldman – creatore e fondatore di Nooka, azienda di moda e design che vende i suoi orologi e accessori in alcuni dei negozi piu trendy di NYC come il gift shop del MOMA (Museum of Modern Art) o Urban Outfitter
La conclusione alla quale sono arrivate tutte le piccole aziende citate è stata la stessa: aprire uno o più negozi proprietari e monomarca in diverse zone della città, da SOHO al West Village, nei quali poter dare sfogo alla loro creatività ed innovatività senza costrizioni e con i loro ritmi, controllando quindi l'ambiente circostante e mantenendo alte sia la qualità che l'originalità dei marchi e dei rispettivi prodotti. 
Ciò detto, è doveroso sottolineare che questa scelta ha dei 'contro' legati principalmente al rischio di non avere sufficiente visibilità e clientela per rientrare negli investimenti sostenuti, soprattutto in una città vibrante e in costante movimento come New York. Per ovviare a questo problema però, molte aziende stanno sfruttando sempre di più i cosiddetti 'Pop-up Shops' temporanei, in zone ad alto traffico o nelle zone dove vorrebbero aprire il loro negozio monomarca, così da testare in maniera quasi 'indolore' la reazione del mercato e della città alla loro visione imprenditoriale. 
Una soluzione innovativa e alternativa quest'ultima che, in unione al sempre più sdoganato e-commerce, crea le giuste basi per questo nuovo trend. Come conferma anche Marshal Cohen, capo analista retail nell'azienda di ricerche di mercato NPD Group di Port Washington, L.I.: “Questo è un trend. Se sei un designer startup, stabilisci un seguito online grazie ai social media e poi apri un negozio dove puoi mostrare la tua merce. I grandi department stores in America cercano il successo istantaneo e non vogliono 'coltivare' i marchi”.

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