Credito d'imposta per i dividendi ricevuti da società americane

Possibile adesso, con il meccanismo del credito di imposta, recuperare in Italia la ritenuta d'acconto pagata in America sui dividendi ricevuti dalla società americane.

La suprema Corte Cassazione con la sentenza n. 25698/2022 pubblicata il 01 settembre 2022 ha ammesso la possibilità di utilizzare il credito d’imposta estero anche per i redditi assoggettati a imposta sostitutiva in luogo del regime ordinario di tassazione.

L’attuale orientamento dell’Agenzia delle Entrate, prevede che le persone fisiche, le quali percepiscono dividendi da società americane, dopo aver subito la ritenuta alla fonte negli Stati Uniti, sono soggette nuovamente a tassazione in Italia applicando l’aliquota del 26%, aliquota applicata sul netto frontiera qualora i dividendi siano incassati per il tramite di un intermediario residente, o sull’importo al lordo della ritenuta nel caso di dividendo percepito senza l’ausilio di un intermediario.

Secondo la Corte di Cassazione l’orientamento dell’agenzia delle entrate è in contrasto con la maggior parte delle convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia, tra cui quella stipulata con gli Stati Uniti d’America. Tali convenzioni prevedono che nessuna deduzione è accordata qualora il reddito sia assoggettato a imposizione in Italia mediante ritenuta a titolo d’imposta su richiesta del beneficiario di detto reddito sulla base della legislazione italiana. Nelle nuove convenzioni sottoscritte dall’Italia la locuzione “su richiesta del beneficiario” è stata modificata dalle locuzioni “anche su richiesta del beneficiario” o “su richiesta o meno del beneficiario”.

Da questo se ne ricava che qualora l’assoggettamento del reddito estero mediante ritenuta o imposta sostitutiva avvenga, come nel caso della convenzione con gli Stati Uniti, non su richiesta del beneficiario, ma bensì obbligatoriamente, la ritenuta applicata all’estero deve considerarsi detraibile. Se detto pronunciamento della Cassazione si consolidasse, verrebbe rivoluzionato l’attuale sistema di tassazione di dividendi pagati da una società americana ad un residente italiano.