
25 Marzo 2019
Marzo 2019 - Aggiornamenti sui dati di consumo del caffè negli USA
Secondo una recente ricerca di mercato, le vendite di caffè rimangono stabili ma i consumi si stanno spostando verso le qualità di caffè premium o gourmet
All’introduzione della prima macchina per il caffè espresso brevettata da Luigi Bezzera nel 1901 e al fenomenale successo commerciale di Starbucks nata nel 1980,fa seguito la più grande rivoluzione nel mercato del caffè: l’ingresso negli Stati Uniti delle macchine per il caffè in cialde ideate da Keurig.
Secondo una stima della National Coffee Association, circa il 27% dei consumatori in America possiede una macchina per il caffè monodose ed un ulteriore 12% degli intervistati ha affermato di volerne acquistare una. A tutto'oggi, la Keurig Green Mountain ha venduto oltre 20 milioni delle sue macchine per il caffè negli Stati Uniti.eurig Green Mountain Inc.
Il successo delle macchine da caffè monodose in cialde ha segnato un profondo cambiamento del modo in cui si consuma il caffè in America.
Nell’ultimo anno, fatta eccezione per il caffè in cialde monodose, le vendite di caffè in America sono infatti diminuite dell’1,4% in tutte le categorie: dal caffè macinato, al caffè istantaneo per arrivare a quello in chicchi.
La percentuale di americani che bevono caffè è passata dal 63% al 59% negli utlimi due anni, secondo un sondaggio annuale condotto dalla National Coffee Association. Il tutto a fronte di un declino del tradizionale caffè all’americana che è passato dall’essere dominante nei decenni scorsi ad essere utilizzato ormai da poco più della metà dei consumatori abituali. Tutti dati che riflettono un cambiamento nelle abitudini quotidiane degli americani: il consumo di caffè di alta qualità negli Stati Uniti d’America è cresciuto del 9% negli ultimi 4 anni ed il consumo di caffè in capsule è alla base di tale cambiamento.
L’industria del caffè non assisteva ad una tale rivoluzione dai tempi in cui Starbucks iniziava la sua espansione contribuendo a diffondere la vendita di caffè di alta gamma e tè negli Stati Uniti e a livello globale. La catena americana che all’inizio contava 33 punti vendita nel territorio statunitense, oggi ne conta più di 20,000 diffusi a livello globale.
Starbucks ha contribuito a cambiare il modo in cui gli americani consumano il caffè andando ad offrire ai propri clienti un caffè di qualità superiore rispetto alla media americana ad un prezzo poco competitivo. Il distributore ha polarizzato la vendita del caffè in America introducendo una vera e propria rivoluzione culturale culminata con l’ingresso dei k-cups a partire dal 2011.
Secondo una recente ricerca di mercato, le vendite di caffè rimangono stabili ma i consumi si stanno spostando verso le qualità di caffè premium o gourmet