
21 March 2023
L'indipendenza energetica degli Stati Uniti d'America
L'indipendenza energetica degli Stati Uniti e le implicazioni di politica estera degli USA
I consumatori americani hanno accolto a braccia aperte il prezzo della benzina piu’ basso degli ultimi 4 anni, con un valore che e’ poco piu’ alto di 3$ per gallone. Una diminuzione di questa portata solleva alcune domande chiave per gli investitori: questo declino e’ positivo per l'econonomia degli Stati Uniti o e’ un segnale di indebolimento della crescita economica? Gli investitori devono riposizionare i propri portafogli a seguito di questa mossa? Questi movimenti impattano l’indipendenza energetica degli Stati Uniti?
Il recente calo dei prezzi del petrolio è dovuta ad una serie di fattori diversi, ma non è un segnale che l'economia globale si sta dirigendo verso il tracrollo. Le stime di crescita della domanda di petrolio a livello mondiale si sono rivelate troppo ottimistiche e la caduta dei prezzi e’ anche probabilmente data dal fatto che la ripresa economica in Europa continua ad essere lenta e i mercati emergenti non hanno mostrato il ritmo di crescita esponenziale dell’ultimo periodo.
Ma anche altri fattori hanno giocato un ruolo nella caduta dei prezzi del petrolio. Di recente, i prezzi del petrolio hanno incluso un premio per coprire il rischio di possibili interruzioni dei rifornimenti causati dagli sconvolgimenti politici in Medio Oriente e in Ucraina. Ma la produzione di petrolio iracheno è stato finora immune al conflitto militare che affligge il paese, le tensioni in Ucraina si sono mitigate (per ora), e la produzione di petrolio libico ha ripreso nonostante la precaria stabilita’politica. Per ora, le preoccupazioni geopolitiche di una grave interruzione dell'approvvigionamento si sono rivelate infondate. Inoltre il dollaro Americano forte ha anche pesato sul prezzo delle materie prime.
La produzione interna di greggio Americano ha superato le aspettative. La produzione petrolifera degli Stati Uniti è aumentata del 50% in tre anni. Infine, l'Arabia Saudita ha segnalato la disponibilità a lasciare che i prezzi calino lentamente, mantenendo la quota di mercato. Mettendo insieme tutti i pezzi, la valutazione finale è che la caduta del prezzo del petrolio non è tanto da attribuire ad una domanda debole, ma piuttosto ad una forte offerta.
Questa è una buona notizia non solo per la crescita economica globale, ma anche per i rendimenti del mercato azionario. Un calo del 10% del prezzo del petrolio a causa di una forte offerta porta ad un aumento di circa lo 0,3% della crescita del PIL degli Stati Uniti da distrubuire nei prossimi 12 mesi. Questo e’ un indizio che porta a pensare che le imprese avranno una crescita dei profitti nel prossimo trimestre in America.
Le implicazioni per gli investitori sono favorevoli. Una crescita economica sostenuta e delle pressioni inflazionistiche contenute sono di solito un buoni segnali per lo stock market. Dal 1979 in media, quando i prezzi del petrolio sono in calo di oltre l'8% annuo e quando l'Istituto per la Supply Management (ISM) Purchasing Managers Index è superiore a 50, i guadagni del mercato azionario arrivano fino a circa il 16%, (una lettura superiore a 50 indica in genere l'espansione economica).
Gli esperti annunciano che il prezzo del greggio negli Stati Uniti d’America aumentera’ sicuramente nel prossimo anno, mantenendosi pero’ al di sotto dei picchi del 2014. I consumatori Americani beneficeranno di prezzi dell'energia più bassi per i prossimi trimestri e questo potere d'acquisto supplementare dovrebbe andare a creare un vantaggio ulteriore per i consumatori.
L'indipendenza energetica degli Stati Uniti e le implicazioni di politica estera degli USA