Esportare e vendere degli Stati Uniti

Considerazioni sulla tassazione dei profitti di impresa negli Stati Uniti quando un'azienda italiana vende in America senza una propria stabile organizzazione

ExportUSA, la nostra società di consulenza export per gli Stati Uniti riceve in media circa 5000 contatti all'anno da parte di aziende ed investitori interessati ad entrare negli Stati Uniti.

Una delle convinzioni più radicate nella mentalità delle aziende italiane è quella secondo cui se si spedisce direttamente dall'Italia e non si dispone di una stabile organizzazione in America, allora non si è soggetti nè all'obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi nè tantomeno a quello di pagare le tasse in America.

È una convinzione, spesso fallace, che può portare a serie conseguenze per l'azienda.

Durante l'incontro "Italia e Mercati Americani: Opportunità per le PMI, Contesto Normativo e Case Studies" organizzato dalla Link University di Roma il 27 Giugno 2018, ho avuto modo di illustrare alcuni concetti dell'ordinamento fiscale americano che assumono rilevanza nel caso in esame.




 

ETB - Engaged in Trade or Business

Vendere in America direttamente dall’Italia potrebbe far sorgere la necessità di dover fare la dichiarazione dei redditi in America, e di dover pagare le tasse in America

Secondo le norme fiscali americane potrebbe crearsi una situazione di stabile organizzazione negli Stati Uniti quando un'azienda italiana vende direttamente in America in maniera costante e organizzata.

Il concetto [meglio: lo "standard"] che qui rileva è quello dell' “ETB” – Engaged in Trade or Business. Attraverso l'ETB il fisco americano è quasi come se creasse un concetto di stabile organizzazione virtuale [nel senso che non serve la presenza fisica sul suolo americano per crearla]

Nelle parole del fisco federale americano [IRS]:

"The term trade or business generally includes any activity carried on for the production of income from selling goods or performing services. It is not limited to integrated aggregates of assets, activities, and goodwill that comprise businesses for purposes of certain other provisions of the Internal Revenue Code. Activities of producing or distributing goods or performing services from which gross income is derived do not lose their identity as trades or businesses merely because they are carried on within a larger framework of other activities that may, or may not, be related to the organization's exempt purposes."

Come si può intuire si tratta di una definizione piuttosto vaga, troppo sintetica per dare le certezze che servono. La "case law" che ne è seguita non ha fatto molto per ovviare alla vaghezza della definizione appena citata.

Il corpus delle decisioni ha stabilito infatti che le attività di una azienda straniera che opera in America dall'estero devono essere "regular, continuous and considerable" per poter dire che l'azienda stessa sia "Engaged in Trade or Business". Non è stato un passo in avanti significativo.

In questa situazione, capire se l'agire di una azienda straniera sul suolo americano la renda "engaged", è un "matter of facts and circumstances". È così è capitato che bastasse aver partecipato a cinque fiere in un anno per essere condiderati "ETB"
 

“ECI” – Effectively Connected Income

Come calcolare le tasse dovute in America nel caso si determini che l'azienda italiana creato nei fatti una stabile organizzazione in America

Determinato che una azienda è "engaged" e che quindi deve presentare la dichiarazione dei redditi in America, rimane da capire la base su cui calcolare la tassazione dovuta e con quali aliquote.

Qui la parola passa ai numeri e per definizione tutto diventa più preciso.

La base imponibile è costituita dai redditi generati in America da cui vanno sottratti i costi di diretta imputazione e quelli indiretti secondo le basi di imputazione contabilmente ammessi dai principi contabili americani [GAAP] Quello appena descritto sostanzia il concetto di "ECI" ovvero lo "Effectively Connected Income": il reddito netto prima delle tasse a cui applicare le aliquote correnti per calcolare la tassazione dovuta. Le aliquote saranno quelle in vigore per tutte le corporation dal Gennaio 2018: 21% con aliquota unica.
 

La Sales Tax in America: una recente decisione della Corte Suprema Americana proietta un tributo di stampo medievale nel pieno della realtà della New Economy

La Sales Tax americana è stretta parente dell'IGE italiana, il tributo che era in vigore prima della riforma che nel 1973 ha introdotto l'IVA.

La Sales Tax è una forma di imposta indiretta sul consumo che si applica all'ultimo anello della catena distributiva e che quindi grava sul consumatore finale.

È un'imposta "secca" sulla vendita quindi, non a catena come l'IVA, facile da calcolare ma non da gestire a motivo del fatto che esistono circa diecimila giurisdizioni diverse che regolano la applicazione della sales tax. Oltre agli stati, infatti, la sales tax è dovuta anche a livello di contea e, spesso, di città. Ogni stato, poi, ha regole proprie su quali siano i prodotti ed i servizi sottoposti o esenti dal tributo.

Tipicamente, i presupposti di applicazione del tributo sono sempre stati:

La transizione verso forme di economia dominate dai servizi più che dallo scambio di beni fisici, l'emergere prepotente del commercio elettronico, e la dematerializzazione di alcuni beni [beni ?] come lo streaming audio/video o il download di applicazioni, ha posto in seria crisi l'impianto originario della Sales Tax.

La "fame" di base imponibile degli stati americani ha fatto il resto e nel corso degli anni sono infatti emerse forme spurie di "nexus" volte a creare forme surrettizie di "presenza fisica" che permettessero quindi l'applicazione del tributo. Ne ricordiamo alcune:

Il requisito della presenza fisica nello stato era stato ribadito dalla sentenza storica in materia di Sales Tax: North Dakota vs. Quill. Quill è una società che vende articoli da ufficio e che vendeva nello stato del North Dakota per catalogo: senza una propria presenza fisica e tramite l'invio dei prodotti per posta o corriere espresso.

In North Dakota vs. Quill la Corte Suprema Americana ribadisce la necessità della presenza fisica per poter assoggettare la vendita al tributo. Da notare che nel 1992 internet e il commercio elettronico non erano neppure nell'immaginazione delle persone. Sarebbero nati di lì a poco grazie all'invenzione del browser grafico nel 1993.

E questo ci porta ai giorni nostri, esattamente al 22 Giugno 2018, quando la Corte Suprema emette la sentenza su un nuovo ricorso promosso sempre da uno dei paladini della Sales Tax a tutti i costi: lo Stato del South Dakota. Questa volta, in South Dakota vs. Wayfair, INC., la Corte Suprema ribalta la decisione di North Dakota vs. Quill e dice che gli stati possono imporre ai dettaglianti online di raccogliere e pagare la Sales Tax anche quando quest'ultimi non hanno presenza fisica nello stato.

Si configura così una nuova forma di nexus, una forma di nexus che unisce fantasia e acume tecnologico all'approccio pratico tipico del giudice e del legislatore americano: Il "cookie nexus" !

A margine della decisione, la Corte Suprema Americana avanza una raccomandazione al legislatore americano chiedendo che riveda in maniera più ampia tutto l'impianto normativo della Sales Tax anche per semplificare la gestione pratica ed operativa del tributo: la Sales Tax esce dall'antichità del Medioevo dove era nata ed entra nell'era della New Economy.




La responsabilità da prodotto negli Stati Uniti
 

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