Il COVID ha cambiato per sempre le abitudini di acquisto dei consumatori americani
Aggiornamento del 3 Novembre 2025
Le abitudini di acquisto dei consumatori americani sono state fortemente influenzate dalla pandemia e non sono poi più ritornate ad essere quelle del periodo precedente. In particolare, la pandemia ha accelerato il tasso di aumento delle vendite online rispetto al totale delle vendite al dettaglio.
Previsioni di affermate società di consulenza internazionali che fino qualche anno fa indicavano nel 10% l'incidenza massima dell'ecommerce rispetto al totale delle vendite al dettaglio si sono rivelate grossolanamente fuori bersaglio. Molti dei punti vendita chiusi durante il COVID non sono più stati riaperti e l'intera offerta si è spostata online.
Anche prodotti di basso valore unitario, indifferenziati, o di uso comune, sono ormai venduti online. Nelle maggiori metroaree dell'America aumentano sempre più le categorie di prodotti con consegna in giornata grazie ad una diversa struttura della logistica dell'ecommerce.
L'incidenza degli acquisti online rispetto al totale degli acquisti al dettaglio in America ha raggiunto la media del 15% ma con categorie che raggiungono il 20% o il 25% Se a queste percentuali aggiungiamo anche quelle dove l'acquisto si perfeziona online ma la consegna fisica avviene presso i punti al dettaglio fisici, per alcune categorie di prodotti la percentuale di acquisto grazie all'ecommerce si avvicina al 30%
Aggiornamento del 20 Febbraio 2021
Vendite online in America: Le tendenze dell'ecommerce nel settore della vendita al dettaglio
Con il COVID aumento degli acquisti online e chiusura dei negozi e dei punti vendita tradizionali. Le vendite al dettaglio in America sono state pari a 861,12 miliardi di dollari nel 2020, in crescita del +44,0% rispetto ai 598,02 miliardi di dollari del 2019 secondo i dati più recenti pubblicati dallo US Census Bureau. La vendita online ha rappresentato il 21,3% delle vendite totali al dettaglio lo scorso anno, rispetto al 15,8% dell'anno precedente. Se non fosse stato per l'incremento delle vendite online causato dalla pandemia, gli 861,12 miliardi di dollari di vendite e-commerce non sarebbero stati raggiunti fino al 2022.
Il cambiamento delle abitudini di spesa dei consumatori americani a seguito della pandemia di coronavirus ha contribuito al picco delle vendite di e-commerce negli USA lo scorso anno, poiché i lockdown in tutti gli stati e la paura di contrarre il virus hanno tenuto i consumatori lontani dai negozi fisici. Si stima che le maggiori vendite online dovute alla pandemia COVID-19 sono state pari a $ 174,87 miliardi sempre nel corso del 2020.
All'aumento delle vendite online ha fatto da contraltare la chiusura di molti negozi tradizionali. Finora 21 catene al dettaglio americane hanno presentato istanza di protezione fallimentare nel 2020. 17 di queste catene di negozi hanno presentato istanza di concordato oppure di fallimento durante l'epidemia di COVID-19 negli Stati Uniti. J-Crew Group Inc., Lord & Taylor, e Neiman Marcus Group Inc. sono tre tra gli esempi più eclatanti di catene al dettaglio e department store che hanno recentemente chiuso i loro punti vendita. Lord & Taylor era il più antico department store d'America.
Come il COVID ha inciso sulle vendite di Amazon in America nel 2020
Nel periodo Maggio 2019 - Maggio 2020 le vendite online totali in America sono state pari a 3,4, un periodo che include l'inizio e l'apice della pandemia di coronavirus negli USA. Nello stesso periodo, i venditori indipendenti su Amazon hanno registrato una media di $ 160.000 di vendite annuali, rispetto ai $ 100.000 dello stesso periodo dell'anno precedente. Questo secondo quanto riportato da Amazon nel suo rapporto annuale "Small Business Impact".
Dalla metà di Marzo 2020 in poi, gli Amazon Store indipendenti hanno raggiunto "vendite record", riferisce Amazon. Sebbene la società non abbia specificato i dati di vendita negli Stati Uniti, ha affermato che le vendite dei negozi indipendenti rappresentano oltre il 50% di tutte le vendite online di Amazon e che le vendite degli Independent Seller continuano a superare le vendite "First Party" ovverosia quelle effettuate da Amazon in prima persona quando vende prodotti di sua proprietà [sia prodotti a marchio privato di Amazon sia prodotti che Amazon ha acquistato da rivenditori e produttori indipendenti)
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