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Esportare e vendere prodotti alimentari organici e gluten free negli USA

Il COVID sensibilizza i consumatori statunitensi sul tema dell’alimentazione. I Millenials guidano il cambiamento radicale nelle abitudini alimentari degli americani

 




 

L’importanza della etichettatura e dei claim nutrizionali degli alimenti per vendere ed educare i consumatori americani

Maggiore attenzione dei consumatori verso un’alimentazione più sana e sostenibile, eterogeneità dell’offerta e packaging accattivanti sono i food trend del futuro in America


In America, il segmento del gluten free e del biologico sta crescendo rapidamente in termini di valore e volumi, soprattutto verso i giovani consumatori che sono attenti alla nutrizione e alla provenienza degli ingredienti. Dopo decenni di consumo di cibi industriali, negli USA si sta assistendo a un ritorno agli alimenti naturali. Secondo il rapporto dell’USDA del 2019, gli “organic products” sono ora disponibili in quasi 20.000 negozi alimentari bio, e in quasi tre supermercati convenzionali su quattro. Il consumo di prodotti naturali, non rimane confinato al settore food, ma si estende anche al beverage, dove per la prima volta stanno affiorando aziende che chiedono la certificazione gluten-free. Non solo, in America i prodotti senza glutine stanno conquistando anche l’industria della cosmetica: molti brand sostengono infatti che gli allergeni presenti nei prodotti cosmetici possono risultare dannosi ai celiaci, tanto quanto le intolleranze alimentari. La tendenza da parte delle aziende a richiedere l’ottenimento di una certificazione gluten free è cresciuta di pari passo con l’importanza che rivestono le etichette dei prodotti nel veicolare informazioni chiare, trasparenti ed accurate al consumatore finale, sempre più attento alla provenienza degli ingredienti. Essere certificati come marchio gluten-free, può aiutare soprattutto le piccole aziende a distinguersi dai grandi player e trovare canali di vendita alternativi. Di fatto, negli Stati Uniti si è visto un incremento della domanda di questa tipologia di certificazione del 29%.


L’impatto COVID ha senz’altro contribuito a sensibilizzare i consumatori statunitensi sul tema dell’alimentazione, in aggiunta al problema dell’obesità, che già affligge buona parte della popolazione americana e che ha spinto soprattutto le giovani generazioni ad informarsi e rivedere le proprie abitudini alimentari. Una ricerca della International Food Information Council Foundation del 2019, ha rivelato che la percentuale di americani che scelgono i prodotti alimentari sulla base della loro etichettatura è in forte crescita: attualmente si attesta intorno al 63% della popolazione. Le previsioni di mercato vedono il fenomeno di consumi legati al cibo salutare solo all’inizio e con un potenziale di crescita enorme. Da evidenziare anche il fatto che per quanto parole come naturale, biologico, sostenibile e gluten-free abbiano significati diversi evocano tutti la stessa percezione di cibo salutare da parte del consumatore americano. Accade molto spesso che il consumatore acquisti un prodotto organic o gluten-free, non per il fatto che sia senza glutine o organico, ma perché la sua mente associa queste parole all’idea di salutare, “healthy”. Il che è vero nella maggior parte dei casi, ma non sempre. Questo è un aspetto importante da tenere in considerazione, dal momento che una larga fetta della popolazione statunitense ancora non distingue così chiaramente gli ingredienti e le proprietà nutritive contenute nei cibi.
 

Il mercato dei prodotti alimentari organici in America biologico ora si fa conoscere a nuove e ampie fasce di consumatori

Nonostante gli studi dimostrino che soggetti sani non ottengano benefici dal seguire una dieta senza glutine, le persone che credono che mangiare alimenti gluten-free apporti vantaggi alla salute anche a chi non è intollerante, sono almeno il doppio rispetto a chi è correttamente informato. Mentre circa il 40% delle persone non sa dare una risposta. Dunque, oltre a coloro che necessitano di assumere questi alimenti per questioni di salute, sempre più persone li consumano per una qualità o attenzione nella preparazione percepite come superiori. Un buon esempio è dato dagli snack confezionati, che non sempre fanno bene alla salute, ma che vengono comunque percepiti come salutari per via dell’etichettatura bio o gluten-free. In America, Millennial e la generazione Z già inseriscono gli “snack sani” nella loro dieta giornaliera come almeno un pasto sostitutivo. Riportiamo di seguito un commento da un’intervista ad un buyer americano: “Solo perché il packaging di un prodotto è etichettato come “gluten-free” non significa che sia l’alternativa più salutare. Bisognerebbe scegliere i prodotti meno lavorati e più naturali possibile”
 

Una percentuale del 54% dei consumatori americani nè alla ricerca di alimenti che contengono vitamine e minerali, mentre il 39% chiede snack biologici e naturali. A differenza degli anni addietro, ora gli snack-addicted non cercano solo spuntini buoni per il palato, ma anche in grado di apportare benefici alla salute, e sono molto più attenti alla composizione e alla tabella dei valori nutrizionali. Questa è la vera ragione per cui molti brand americani hanno lanciato nuove linee di prodotto, aggiungendo varianti con ingredienti naturali ed etichettandoli come “organic products”. È chiaro, dunque, il ruolo cruciale della comunicazione nelle vendite, specialmente in un mercato come quello degli Stati Uniti dove la concorrenza è altissima. La rivisitazione del packaging più accattivante e l’uso del linguaggio più persuasivo nella commercializzazione del prodotto è importante tanto quanto la qualità/ bontà dell’alimento contenuto nella confezione. In realtà è una delle leve principali del successo di un prodotto nel mercato USA. La comunicazione corretta è essenziale non solo per vendere, ma anche per educare il consumatore alla comprensione dell’importanza di una dieta sana per la salute, e in ultimo, ma non d’importanza, per guidarlo verso le nuove abitudini alimentari.
 

Da una parte i prodotti naturali, biologici e senza glutine sono un trend che indirizzerà i consumi in maniera sempre crescente nei prossimi anni - secondo la Grand View Research, la crescita prevista del mercato dei prodotti senza glutine sarà del 9.2% in 7 anni. Dall’altra, le previsioni demografiche sulla popolazione americana rivelano che i casi di celiaci o di persone affette da intolleranze alimentari sono in continuo aumento in America, per non parlare della fetta di popolazione che avrà problemi di salute legati allo stile di vita non sano adottato sinora. A classificare i prodotti Gluten Free e gli Organic tra i top trend del 2020 sono anche i grandi player internazionali, tra i quali Whole Foods, catena leader bio dei supermercati negli Stati Uniti, di proprietà Amazon.

 

I trend alimentari del mercato americano del 2020 stanno indirizzando l’industria del food a produrre alimenti meno industriali e più sani dal punto di vista nutrizionale. L’ingredientistica dei cibi si sposta verso il naturale, biologico / organico, sostenibile e gluten-free

Pasta, pizza, cereali e snack saranno le categorie più soggette a rivisitazione degli ingredienti. Anche se le farine alternative a quella bianca sono già considerate mainstream in America, il consumo su larga scala è destinato a salire in futuro, così come l’offerta e le alternative proposte. Oltre alle classiche farine gluten free, integrali o ai cereali, in arrivo anche varianti a base di frutta e verdura, come ad esempio la farina di banana. La novità è che queste farine alternative non saranno solo presenti nell’ ingredientistica dei cibi pronti, ma verranno anche vendute sfuse, dichiara Whole Foods. Cresce, inoltre, la domanda del mercato americano verso un’alternativa ai carboidrati classici come pasta e pane: le nuove varianti saranno arricchite con sostanze nutritive quali fibre e proteine, per una composizione ingredientistica e nutrizionale più completa e bilanciata. Due dei tanti esempi di successo già presenti nel mercato USA sono la pasta di lenticchie e ceci dell'azienda Tolerant Foods o i brownie di Canyon Bakehouse. Un'altra tendenza in aumento è l’offerta nei supermercati dei cibi pronti “healthy” da asporto anche per pranzi o snack veloci. Whole Foods prevede inoltre l’aumento di consumo di snack confezionati nel segmento organic e gluten-free, tra i quali spicca una new entry: la farina di tigernut, una farina senza glutine ottenuta dalla macinazione delle tigernut, le noccioline spagnole che hanno riscosso molto successo nel carpfishing.
 

Alla luce della trasformazione nelle abitudini di consumo del segmento bio negli USA, molte piccole aziende (oltre ai grandi player), rivedranno la loro offerta per adeguarsi alla domanda crescente di prodotti più salutari abbinati a sapori inediti. In generale, l’alimentazione in America viene ripensata in un’ottica più naturale e questo offre un grande margine di sviluppo per tutte le aziende che si affacciano al mercato statunitense in questo momento storico. L’obiettivo futuro è quello di intercettare anche la parte “più matura” della popolazione, che sta lentamente cambiando le proprie abitudini alimentari, oltre a soddisfare i palati più sofisticati delle nuove generazioni, ovvero coloro che andranno a delineare i trend a venire.


 

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