Un pool di aziende della meccanica senza aiuti istituzionali decide diinvestire negli Stati Uniti
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10 min read | Lucio Miranda
Un network tra aziende della meccanica che sul mercato interno si fanno concorrenza e che invece all'estero diventano un pool dinamico e flessibile in grado di soddisfare le esigenze dell'industria americana anche questa alle prese con una crisi mai vista prima.
E forse la ricetta della flessibilitа artigiana delle nostre imprese in questo momento può diventare la carta vincente in un Paese dove anche la grande industria si ritrova a dover ragionare molto più in piccolo.
E così presto le sei aziende attive nella produzione di macchinari macchine e nelle meccanica di precisione avranno un loro recapito a Manhattan e svolgeranno un azione di marketing e promozione nelle aree metropolitane degli States più idonei alle loro lavorazioni.
Si tratta della Veu di Montemmagiore al Metauro, della Neomec e di Annibalini di Pesaro, della Metalnautica e della Emmetiesse di Fano e della Cvm di Montelabbate.
In questo percorso le aziende sono assistite dalla CNA e dallo studio di consulenza Export Usa con sede a New York.
"Si tratta - dice il responsabile provinciale dell'internazionalizzazione della CNA, Moreno Bordoni - di un progetto che vuole inserire stabilmente e gradatamente la presenza delle nostre imprese nella grande mela. Non si tratta di una strategia "mordi e fuggi", ma di una operazione che vuole far penetrare in maniera continuativa il nostro know-how molto apprezzato negli States".
Per questo il progetto CNA-Export Usa, fino ad ora rivolto in maniera specifica solo alle attivitа produttive, si aprirà anche ad altri settori, in particolare verso l'agroalimentare.
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