La determinazione del paese d'origine della merce nel caso di esportazione negli USA - Produzione con utilizzo di parti o componenti cinesi

Secondo la normativa americana, in sede di importazione il paese d'origine dei beni è quello dove viene prodotto o assemblato il bene impartendogli la sua particolare natura e la sua destinazione d'uso specifica.
 

Il rischio legato alla rideterminazione del country of origin

Il danno economico dei dazi sulle importazioni dalla Cina

Come determinare il paese di origine secondo la normativa USA

Prodotto Italiano contenente parti o componenti di origine cinese

Fattori rilevanti nella valutazione del paese di origine


Obiettivo dell'analisi svolta in questa pagina del sito di ExportUSA è quello di capire come mantenere l'Italia quale paese di origine della merce quando si utilizzano parti o componenti di provenienza cinese.

Il rischio legato alla rideterminazione del country of origin per le esportazioni negli Stati Uniti

Soprattutto adesso che si è allargata di molto la forbice dei dazi USA tra importazioni dalla Cina e importazioni da altri pesi, è importante far sì che l'utilizzo di parti o componenti cinesi nella produzione di macchinari da parte di produttori italiani non faccia cambiare il paese di provenienza da Italia a Cina in sede di importazione in America.

In un'altra parte del nostro sito ci siamo già occupati della questione del country of origin quando un produttore italiano effettua un'importazione in America per poi esportare in Canada. Qui invece ci occupiamo di discutere specificatamente la determinazione del country of origin in sede di produzione del bene.
 

Il danno economico di pagare i dazi imposti alla Cina per importare in America

Le conseguenze di un cambio del paese di origine sarebbero catastrofiche perchè il dazio per importare in America passerebbe dal 15% per importazioni da Italia - Europa, a quasi il 50% previsto per le importazioni in USA dalla Cina. Il calcolo dei dazi imposti sulla Cina è complesso ma basta porre mente al fatto che ancora sono in vigore i dazi imposti nel 2018 con Section 301 e che dall'1 Novembre 2025 potrebbe scattare un ulteriore dazio del 34% e, potenzialmente, un dazio aggiuntivo del +100% Insomma, un bagno di sangue per il produttore italiano che incappasse nella rideterminazione del paese di origine dei suoi prodotti in sede di importazione negli USA per ragioni legate alla struttura del suo processo produttivo.
 

Come determinare il paese di origine delle merci secondo la normativa doganale americana

Il concetto alla base della determinazione del paese d'origine è tipico delle norme doganali americane e va sotto il nome di Substantial Transformation.

Non esiste un solo criterio specifico per decidere rapidamente quale sia il paese di origine. Serve invece valutare, caso per caso, una serie di criteri connessi alla struttura del processo produttivo del bene da importare negli USA
 

Prodotto Italiano contenente parti o componenti di origine cinese

Il caso in esame è quello del produttore italiano che utilizza parti o componenti di provenienza cinese. In realtà il principio della substantial transformation si applica anche quando si utilizzano componenti non necessariamente cinesi. Ma essere riclassificati come country of origin Francia, ad esempio, non comporterebbe alcun danno economico per il produttore italiano perchè il bene rimarrebbe comunque soggetto allo stesso regime daziario USA previsto per l'Italia [e per tutta l'Europa in realtà]
 

Fattori rilevanti nella valutazione del paese di origine della merce per importare negli USA

Chiariamo subito che operazioni di mero assemblaggio che siano considerate dalla normativa doganale americana “minimali o semplici” - e non invece “significative o complesse” - in genere non comportano una trasformazione sostanziale.

In secondo luogo, va detto che il valore del componente o della parte di origine cinese non è l'unico elemento che la dogana USA prende in considerazione, e certamente non è il fattore più importante nel capire quale sia il country of origin.

Sebbene nessun singolo elemento sia di per sè determinante, la dogana americana utilizza diversi fattori per valutare se un’operazione di assemblaggio sia sufficientemente “significativa o complessa” da costituire una trasformazione sostanziale. Tra questi, ad esempio, citiamo:

La dogana americana effettua quindi una valutazione complessiva e qualitativa dell’intero processo produttivo, privilegiando l’analisi del valore aggiunto e della complessità tecnica e funzionale delle operazioni, al fine di stabilire la nazionalità doganale del prodotto risultante, il paese di origine della merce appunto.

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