In America lo streaming batte la tv via cavo

Aggiornamento del 27 Febbraio 2024

In questo articolo, pubblicato il 19 Marzo 2014, era lecito chiedersi se il lettore conoscesse Netflix [che non era una società agli albori ma che comunque non aveva ancora raggiunto la popolarità dei nostro giorni] È interessante rileggere questo articolo a dieci anni di distanza adesso che Netflix ha 260 milioni di abbonati contro i 30 milioni nel 2014.

Articolo pubblicato il 19 Marzo 2014

In America la tv commerciale ha perso appeal, soprattutto per la fascia più giovane di utenti, in favore della visione di contenuti video on-demand e oramai  il sorpasso è ufficiale: Netflix batte HBO 30 a 28,7. Milioni di abbonati, ovviamente.

Le grandi produzioni televisive stanno tremando e con loro tutti gli studios di filiera, dai creativi alle agenzie di post produzione. Infatti in America gli spettatori stanno passando sempre più tempo sui provider di servizi streaming e considerano sempre più normale fruire dei contenuti secondo questa modalità. Da una recente statistica emerge che Netflix, gigante californiano  nell’offerta di contenuti in streaming, nella fascia di eta’ 18-36 anni e’ diventato popolare quasi quanto la tv via cavo : la percentuale di chi lo preferisce rispetto alla televisione arriva al 43%.

Ma chi è Netflix e cosa fa?

Per chi non la conoscesse,  Netflix e’ un’azienda californiana che ha iniziato la propria attività negli anni 90, noleggiando videocassette e dvd a domicilio appoggiandosi al servizio postale americano. Oggi fattura 2 miliardi di dollari all’anno e impiega (dati 2013) circa 2000 persone,  Forbes la inserisce al 1969esimo posto su 2000 aziende e al 870esimo posto per il valore di mercato delle azioni ed è  uno dei più popolari provider di contenuti streaming insieme ad Hulu, Amazon, Google Chromecast, Roku, Redbox.

Ma quello che la differenzia da tutti gli altri è che la piattaforma TV in streaming made in California  è la prima ad aver lanciato e prodotto una serie tv disponibile unicamente in streaming, che tra l’altro è stata anche la prima serie televisiva non trasmessa da un canale tv a vincere un Golden Globe (per la protagonista femminile) e tre Emmy Awards.

La serie tv, con protagonisti Kevin Spacey (anche produttore esecutivo) e Robin Wright, racconta le vicende del politico arrivista e corrotto Frank Underwood tra intrighi, tradimenti e complotti machiavellici nel contesto di una Washingotn verosimigliante ma falsata, ed è basata sull’ omonimo romanzo scritto da Michael Dobbs, un ex capo di stato maggiore della sede del Partito Conservatore britannico durante l’epoca Tatcher.  

La serie è stato un vero volano per la crescita dell’azienda che ora conta 44,35 milioni di abbonati, i quali nell’ultimo trimestre dell’anno passato hanno portato alla compagnia un fatturato di 1,18 miliardi  di dollari, in aumento del 15% anno su anno, e ricavi netti per 48 milioni di dollari, contro i 3 milioni del 2012. Inoltre la società è attualmente quotata 593 volte gli utili per azione dell’ultimo anno, che è un dato piuttosto impressionante anche per un azienda nel settore Internet.

Le previsioni degli analisti per il futuro sono positive, in quanto la società prevede di aumentare i propri fatturati espandendosi all’estero (Europa, ma ancora non in Italia) e fidelizzando un mercato americano sempre più maturo e sempre più disposto a migrare verso piattaforme internet a scapito della tradizionale tv via cavo, resa sempre meno attraente dagli alti costi del servizio e da un offerta di contenuti poco innovativa e troppo orientata ai profitti pubblicitari.

Probabilmente è  proprio questo il motivo che ha spinto Netflix ad aumentare la posta in gioco,  infatti la compagnia ha da poco annunciato che si impegnerà a produrre  ben 5 show originali all’anno.

Potrebbe essere la nascita di un nuovo modo di fare entertainment?

Se comprare i diritti di una sola serie è costato 100 milioni di dollari, non si può fare a meno di chiedersi : cosa succederebbe se non solo Netflix, ma anche tutti i competitor, si mettessero a produrre serie e contenuti originali invece di riproporre shows trasmessi dalla tv via cavo?

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