Le previsioni per il cambio dollaro / euro per il 2020 e le prospettive dell'export italiano sul mercato americano

Si sta consolidando uno scenario di rafforzamento per il dollaro con conseguenti benefici per le esportazioni dei prodotti Made in Italy

 







Se il cambio sfonda la resistenza a 1.08, il prossimo stop è a 1.04

Sarebbe uno scenario favorevole per l'export italiano. Un cambio edollaro / euro che passa da 1.15 a 1.05 equivale ad uno sconto del 9% sui prezzi export dall'Italia all'America

Il 2020 doveva essere l'anno in cui l'Europa iniziava a brillare. Dopo aver subito la decisione del Regno Unito di andarsene, l'Unione europea ha cominciato ad andare avanti con maggiore certezza. L'allentamento della guerra commerciale USA-Cina stava aiutando la ripresa dell'economia dopo il crollo della produzione industriale dei mesi scorsi. E l'euro avrebbe potuto rafforzarsi nei confronti del dollaro. Questo era lo scenario che la maggior parte degli analisti finanziari in Europa e negli Stati Uniti si preparavano a contemplare in questo inizio d'anno.

Ma non è andata così. Ad oggi [11 Febbraio 2020] a quota 1:0948 il cambio dollaro / euro è ai minimi da quattro mesi a questa parte, pronto a sfondare la resistenza a 1.09 e arrivare a testare la prossima resistenza tecnica a 1.04, il minimo di due anni e mezzo fa. L'euro si sta indebolendo ed il dollaro si sta rafforzando. Ma è l'euro che si indebolisce o il dollaro che si rafforza? Cosa sta succedendo? Non c'è un unico elemento dietro al declino, ma piuttosto una combinazione di circostanze che sta spingendo in giù il cambio euro/dollaro.


 

I fattori politici alla base della debolezza dell'euro

In tutta Europa, il centro non può reggere. In Germania, le dimissioni di Annegret Kramp-Karrenbauer, leader dell'Unione Democratica Cristiana di centro destra hanno gettato la politica tedesca nel caos. In Irlanda, l'emergere del Sinn Fein radicale e di sinistra nelle elezioni generali del paese come il più grande partito nella camera bassa ha screato uno stato di confusione. E non sono chiari gli sviluppi di questa situazione.


 

I fattori economici alla base della debolezza dell'euro

Lunedì, l'Italia ha seguito la Germania e la Francia nel riportare dati preoccupanti sulla produzione industriale nel 2019. Tutte e tre le maggiori economie della zona euro hanno chiuso l'anno rallentando bruscamente.

La dipendenza della Germania dall'economia cinese si è rivelata un grosso fattore di rischio adesso che i I dati del Fondo monetario internazionale mostrano che le esportazioni dalla Germania alla Cina superano leggermente quelle degli Stati Uniti, un'economia molto più grande di quella tedesca. In questa situazione il dollaro diventa un bene rifugio.


 

Il Carry Trade: altro fattore tecnico che contribuisce alla debolezza dell'euro

I tassi d'interesse sull'euro sono ormai negativi ed una strategia redditizia, ormai da oltre tre anni, è quella di indebitarsi in euro [che non costa niente] cambiare gli euro in una valuta ad alto tasso, ed impiegare così i fondi in valuta ottenuti. Il peso messicano è stata una dele valute preferite per queste operazioni. E mentre una volta il mercato si indebitava in yen, adesso ci si indebita in euro.

Certo, il rischio di cambio è un elemento di rischio. Ma il differenziale dei tassi è tale che molti hanno deciso di investire in questo modo. Tutto il mercato è andato nella stessa direzione ed ha funzionato come una profezia che si auto avvera. Ovviamente se tutti prendono a prestito gli euro per poi venderli e comprare altre valute, l'euro scende.


 

Lo spread tra i rendimenti dei Treasuries Americani e quelli dei Bund Tedeschi: fattore tecnico che contribuisce al rafforzamento del dollaro

I rendimenti dei titoli di Stato americani sono più alti di quelli dei titoli di Stato tedeschi. Ultimamente il differenziale si è ridotto ma comunque è ancora a vantaggio del dollaro. In questa situazione e ovvio che il mercato preferisca detenere dollari rispetto gli euro. E questo è un elemento di forza per il dollaro.


 

Il fattore Trump contribuisce a rafforzare il dollaro

Un ultimo elemento di forza per il dollaro sembra essere la convenzione ormai diffusa che il Presidente Trump conquisterà il suo secondo mandato alla casa bianca. E continuerà nelle sue politiche economiche espansive che includono anche un ulteriore riduzione delle tasse in America. Ovviamente il mercato guarda con favore a politiche di questo tipo ed ecco spiegato il rafforzamento del dollaro in queste ultime due settimane.


 

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