Il settore della ristorazione negli Stati Uniti sta vivendo una crescita senza precedenti in termini di volume e di specializzazione.

La cucina italiana viene finalmente scoperta al di là di pizza e fettuccine Alfredo e i ristoranti mono prodotto sono sempre più ricercati in un panorama caotico e iper-diversificato.

New York City conta circa 25,000 tra ristoranti di diverso livello, fast food e gastronomie; assumendo che nel tempo non ci sia un ricambio dei locali e che si mangi fuori tutti i giorni per colazione, pranzo e cena, occorrerebbero quasi 23 anni per provarli tutti.

E New York non è la sola metropoli ad offrire un panorama cosi fitto di opzioni per gli amanti del cibo: Parigi conta circa 40,000 attività legate alla ristorazione mentre Tokyo circa 160,000. Il sovraffollamento di offerte alimentari nelle grandi metropoli è un trend che non andrà affatto a diminuire.

Le 600 città più grandi del mondo in termini di PIL pro capite determineranno almeno due terzi della crescita economica globale entro il 2025, attraendo sempre più flussi di persone dalla periferia, investimenti e reddito ma anche concorrenza.

Considerando la possibilità che hanno i ristoratori di usare i Social Media per espandere la propria clientela ed evolversi da locale di quartiere a destinazione nel potente radar dei Foodies, la domanda da porsi non è più “Come faranno a trovarmi?” ma “Quando mi troveranno, decideranno davvero di mangiare qui? Cosa offro che gli altri non offrono?

“Qui si mangia bene” purtroppo non è più sufficiente. I ristoratori di successo non propongono menu di 5 pagine, non si mascherano dietro a tecniche di cucina ne sperano di attirare clienti con prezzi bassi, ma innalzano il Piatto Bandiera e danno al cliente una sola, semplice ragione per dimenticarsi della concorrenza, focalizzare quei pochi secondi di attenzione sullo smartphone e prenotare un tavolo.

Di fronte all’aspettativa di assaggiare un piatto che nessuno fa meglio di voi e rassicurati dalle reviews di food blogger che avrete ingaggiato per spargere la voce, i clienti premieranno l’autenticità a qualunque prezzo, e torneranno a casa con un ricordo vivido (e foto di rito annesse) da far vedere agli amici.
 

Tre ragioni socio-demografiche per innalzare il Piatto Bandiera

Il vostro palato ha già imparato a riconoscere l’Umami? L’alto livello culturale delle persone attratte nelle metropoli fa si che vogliano provare esperienze culinarie e piatti nuovi, tralasciando i ristoranti dalla personalità più tradizionale.

Quanto spesso mangiate sushi? E 5 anni fa quanto spesso lo mangiavate? Nei prossimi anni avremo a portata di mano cucine da ogni parte del mondo. Non basterà più cucinare italiano, ci si focalizzerà su uno o più Piatti Bandiera per uscire dal coro. Vi siete mai sentiti in panico da ordinazione? Lunghi menù e descrizioni amplificano il paradosso della scelta, per cui al posto di sentirci più felici di scegliere, cerchiamo ansiosamente una soluzione restrittiva e semplice da elaborare.
 

Esempi di Piatti Bandiera esotici e italiani di estremo successo

Galeotto Smorgasburg, questi piatti-bandiera hanno riscosso un enorme successo tra gli americani.

 

Tra i piatti-bandiera italiani che hanno saputo attirare l'attenzione dei media e dei palati più golosi statunitensi (soprattutto nell'area di New York), vi sono piatti regionali tipici per cui gli americani sono disposti a fare ore di fila soltanto per averne un assaggio (e postare una foto!):

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