Lo Sportello Dazi USA aiuta le Aziende Italiane a Vendere meglio negli Stati Uniti

Nasce a Rimini nella sede di ExportUSA lo sportello di consulenza sui dazi USA e sulle norme doganali per esportare in America esportazioni: risparmi fino a milioni di dollari grazie a un protocollo d'importazione specifico.

Nell'articolo di oggi pubblicato su Il Resto del Carlino, autore il giornalista Giuseppe Catapano, Lucio Miranda presidente di ExportUSA spiega come funziona l'innovativo servizio a supporto delle imprese italiane.

L’iniziativa nasce per aiutare le aziende a orientarsi tra classificazioni doganali, tariffe e regole complesse, soprattutto in un momento delicato segnato dagli annunci dell'amministrazione Trump.

“Risparmiare sui dazi si può”, spiega Lucio Miranda, “Abbiamo ideato, insieme a un noto studio legale americano esperto di diritto doganale, un protocollo d’importazione che permette di ridurre i costi in modo significativo. Molte aziende ancora non sanno che esiste questa possibilità”.

Il servizio offre consulenza su misura: si parte dalla corretta classificazione doganale del prodotto e dall’analisi della tariffa applicabile. Un errore comune, avverte Miranda, è cumulare le tariffe senza distinzione, con il rischio di far lievitare i costi. Per esempio, acciaio e alluminio sono soggetti a dazi diversi a seconda che si tratti di prodotti primari o derivati. E su questi ultimi il calcolo non si fa sul valore totale, ma sulla quota di acciaio o alluminio contenuto nel profotto finito.

I numeri parlano chiaro. Per esempio, secondo Lucio Miranda, un'azienda che esporta in America cosmetici o integratori alimentari per un valore annuo di 12 milioni di dollari – potrebbero risparmiare fino a 200mila dollari in un anno, $700.000 in tre anni e $1.2 milioni in cinque a secondo del costo industriale specifico di quell'azienda. Per i macchinari industriali, con esportazioni per 15 milioni annui e un dazio medio del 14%, il risparmio stimato potrebbe arrivare a 400mila dollari il primo anno e fino a 2,5 milioni in cinque anni.

“Con lo sportello siamo in grado di fare simulazioni per ogni singolo caso”, aggiunge Miranda. “Il 30% annunciato da Trump è solo un’ipotesi legata all’esito delle negoziazioni. Con ogni probabilità, il 10% diventerà la nuova base da considerare.”

Per chi vuole competere negli USA, conoscere le regole e usare gli strumenti giusti può fare la differenza tra un export marginale e un vero successo commerciale. E lo sportello dazi di ExportUSA punta a diventare il riferimento per le aziende italiane pronte a crescere oltreoceano.