Vendere prodotti senza lattosio negli Stati Uniti

Oltre 1/3 degli americani è intollerante al lattosio: boom del mercato “lactose-free”

Negli Stati Uniti si stima che il 36% della popolazione sia intollerante o abbia difficoltà a digerire il lattosio. Questo dato, unito alla crescente curiosità verso una dieta priva dell’enzima del latte, ha scatenato un’impennata nella vendita dei prodotti alimentari senza lattosio.

Il mercato americano ha sperimentato una crescita molto rapida, passando da 16,51 miliardi di dollari nel 2023 a una stima di 18,71 miliardi nel 2024, registrando un aumento del 13,4%. Si prevede che il tasso di crescita nei prossimi anni sarà intorno all’11,7%, raggiungendo un valore di 29,11 miliardi di dollari nel 2028.

Panoramica del consumo di latticini negli USA

Anche se i prodotti lattiero-caseari mantengono una significativa quota di mercato negli Stati Uniti, le alternative vegetali hanno velocemente guadagnato terreno negli ultimi anni, attirando l’attenzione anche dei non intolleranti.

Secondo gli esperti, il 49% di chi prova prodotti vegetali come latte, burro e yogurt, consuma meno latticini tradizionali o smette del tutto di farlo.

Il lancio di nuovi prodotti innovativi senza lattosio è uno dei motivi trainanti della rapida espansione del mercato, contribuendo anche all’elevata competitività dello stesso. I produttori cercano infatti di creare prodotti con una componente proteica più spiccata, per soddisfare al meglio le necessità dei consumatori e garantirsi maggiori quote di mercato.

Soddisfare i consumatori americani: il caso Dunkin’ Donuts

A fine dicembre 2023, dieci clienti hanno intentato una causa da 5 milioni di dollari contro Dunkin’, accusato di discriminazione per far pagare fino a $2.15 in più quando si richiede un’alternativa vegetale del latte.

Gli avvocati sostengono che, dal punto di vista medico, sia essenziale per coloro che soffrono di intolleranza evitare il consumo di bevande contenenti lattosio, poiché ciò potrebbe causare reazioni avverse come dolore addominale, disturbi intestinali e gonfiore.

La causa chiarisce inoltre che Dunkin’ non addebita costi aggiuntivi per bevande prive di caffeina o per i prodotti senza zucchero, destinati a clienti con ipertensione o affetti da diabete.

Ascoltare le esigenze dei consumatori americani è essenziale per vendere con successo sul mercato degli Stati Uniti