Politica monetaria Stati Uniti e trend dei tassi d’interesse

La Fed ha un’altra importante decisione da prendere nel prossimo anno

Come se l’uscita dagli anni caratterizzati da tassi d’interesse negli Stati Uniti pari a zero non fosse già di per sè difficile, la Federal Reserve sta per affrontare una nuova sfida: decidere quando iniziare a invertire l’acquisto di migliaia di miliardi di dollari di titoli che costituiscono il più grande portafoglio a reddito fisso del mondo.

In meno di un anno, la Fed deve decidere se reinvestire $21600 milioni di proventi dal debito del Tesoro americano in scadenza nel 2016, o ridurre il proprio bilancio, consentendone la scadenza. Se decidesse di non reinvestire, la Fed aumenterebbe l'offerta di titoli a disposizione degli investitori e metterebbe pressione al rialzo sui rendimenti.

La riduzione del portafoglio di 4.200 miliardi di dollari si aggiungerà alla stretta monetaria dovuta agli aumenti del tasso d’interesse di riferimento che la Fed prevede per quest'anno. Ciò comporterebbe un’inversione dell’easing che la Fed aveva precedentemente favorito con l’acquisto di bond con l’obiettivo di  accelerare la ripresa dalla peggiore recessione mai venutasi a creare dal 1930 negli Stati Uniti d’America.


La tempistica sarà difficile. Il presidente della Fed, Janet Yellen, preoccupata per la fragilità della ripresa economica degli Stati Uniti, ha affermato che è probabile che il ritmo di crescita dei tassi d’interesse in America sia graduale e prudente. La decisione di iniziare a ribaltare il portafoglio obbligazionario della Fed potrebbe darle una ragione in più per procedere lentamente o addirittura fermare l’aumento dei tassi per un periodo.

Tassi di interesse a zero negli Stati Uniti d’America

La Fed ha iniziato un acquisto di obbligazioni senza precedenti per ridurre i costi di finanziamento a lungo termine negli Stati Uniti d’America, dopo aver portato quasi a zero il tasso di riferimento sui fondi federali nel dicembre 2008. La banca centrale ha acquistato titoli del Tesoro americano e debito ipotecario nelle tre ondate del cosiddetto quantitative easing che si è concluso nell’ottobre 2014.

I funzionari della Fed hanno affermato che probabilmente non venderanno mai debito ipotecario a titolo definito e non hanno ancora deciso se vendere titoli di stato o meno. La Fed consentirà una riduzione "in modo graduale e prevedibile" del suo portafoglio, principalmente cessando i reinvestimenti e permettendo al portafoglio stesso di diminuire nel tempo seguendo il corso di maturazione dei titoli, secondo quanto dichiarato a Settembre.
 

Prestiti overnight: i Fed Funds

La Fed ha dei buoni motivi per compattare il proprio bilancio. L’acquisto di titoli ha aggiunto migliaia di miliardi di dollari nelle riserve del sistema bancario, rendendo più complicato il controllo sul tasso dei “fed funds”, che rappresenta il costo dei prestiti overnight tra le banche negli Stati Uniti d’America.

Con il tasso vicino allo zero, questo non era il problema. Ora che la Fed si aspetta di aumentare il tasso, dovrà implementare nuovi strumenti per assorbire le riserve in eccesso, aumentando il proprio ruolo nei mercati monetari. I funzionari della Fed vogliono ridurre la loro influenza in quei mercati ma anche ripristinare l'efficacia dello strumento di politica monetaria rappresentato dai fed funds.

Nel lungo termine, la Fed prevede di "avere più titoli del necessario per attuare la politica monetaria in modo efficiente ed efficace", secondo una dichiarazione di settembre. Avrà principalmente titoli del Tesoro, riducendo al minimo l'effetto delle holdings della Federal Reserve in materia di assegnazione del credito tra i settori dell'economia.
 

Scelte difficili per la Fed: rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti e contrazione del bilancio

Una scelta difficile per la Federal Reserve è rappresentata dalla scelta dei tempi in cui iniziare la contrazione del bilancio. Ciò risulta particolarmente vero in quanto i dati più recenti sull'occupazione, le vendite al dettaglio e la produzione indicano un rallentamento dell'economia americana.

Poichè non si conosce veramente il modo il cui reagiranno i mercati, se i tassi d’interesse a lungo termine aumenteranno più del voluto si finirà per condizionare l'attività economica in un momento in cui si hanno ancora molte difficoltà. Quando nel Febbraio del 2016 si avrà la prima ondata di scadenze di titoli ed obbligazioni che la Fed ha in portafoglio, la Fed avrà tre opzioni: continuare a reinvestire il rimborso dei capitali, interromperli, o iniziare lentamente il loro graduale arresto.

Con molta probabilità, i politici sceglieranno il terzo approccio per cercare di alleggerire il colpo. Invece di bloccare immediatamente i reivestimenti, lo si farà su un periodo di diversi mesi, andando a reinvestire progressivamente sempre meno. Entro la metà del prossimo anno, si avrà un’eliminazione totale di tutti i reinvestimenti in titoli di questo tipo e natura da parte della Fed.
 

L’inizio della fine: la Fed non reinveste più i titoli in scadenza

I traders degli strumenti futures dei fondi federali non si aspettano che la Fed inizi ad aumentare i tassi fino a dicembre. Questo può significare che la Fed continuerà a reinvestire i pagamenti delle obbligazioni in scadenza anche nel prossimo anno. Anche allora la Fed non metterà mano sui titoli almeno fino a quando non sarà sicura che i mercati si siano acclimati ad un ambiente con tasso crescente e caratterizzato da una stretta finanziaria. Questo non accadrà prima del 2017.

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