TREND DI MERCATO
Il mercato del lavoro in America
Lo stipendio medio in America è stato di $59,980 all'anno nel 2023 con un aumento del 6.3% rispetto al 2022
Aggiornamento del 6 Dicembre 2024
L'economia americana si è mostrata resiliente anche nell'ultimo trimestre del 2024, mantenendo una crescita positiva nonostante le sfide globali. A Novembre, sono stati creati 227.000 nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo (non farm payroll), a seguito di un numero molto basso a Ottobre di 36.000 posti creati, a causa degli scioperi e degli uragani. Il tasso di disoccupazione si è mantenuto stabile al 4,2%, e la continua discesa dell'inflazione, 2.6% y/y a Ottobre, che sta lentamente tornando verso il target del 2%, ha permesso alla Fed di ridurre i tassi di riferimento sia a Settembre che a Ottobre. Questa politica monetaria meno restrittiva riflette l'obiettivo della Fed di sostenere l'attività economica senza riaccendere inflazione, stimolando la spesa dei consumatori e gli investimenti delle imprese.
Il prossimo dato chiave sarà l'inflazione di novembre, che verrà pubblicato l’11 Dicembre, un elemento cruciale per le future decisioni della Fed nella sua riunione del 17-18 Dicembre. Questo dato offrirà indicazioni fondamentali sul futuro andamento della politica monetaria, in particolare se la Fed potrà continuare a tagliare i tassi di interesse.
Aggiornamento dell' 8 Ottobre 2024
L'economia statunitense ha mostrato una resilienza inattesa nel settembre 2024, con la creazione di 254.000 posti di lavoro, superando di gran lunga le aspettative di mercato che si aggiravano intorno ai 140.000. Questo andamento positivo del mercato del lavoro ha portato a una diminuzione del tasso di disoccupazione, sceso al 4,1% rispetto al 4,2% di agosto. Inoltre, la crescita salariale si mantiene solida, con un aumento annuale dei salari orari del 4%, contribuendo ulteriormente al potere d'acquisto dei consumatori. La forza del mercato del lavoro è considerata un fattore cruciale nelle prossime decisioni di politica monetaria della Federal Reserve, con una probabile riduzione modesta dei tassi d'interesse per sostenere la stabilità economica.
La crescita dell'occupazione ha interessato diversi settori, compreso quello manifatturiero, sebbene alcuni segmenti abbiano registrato delle perdite di posti di lavoro. I dati recenti hanno alleviato i timori di una brusca recessione economica e sono interpretati come parte di un soft landing, in cui l'economia continua a crescere a un ritmo sano evitando la recessione. Nonostante le pressioni inflazionistiche si stiano attenuando, avvicinandosi all'obiettivo del 2% di inflazione della Fed, persistono preoccupazioni sulla sostenibilità della crescita occupazionale, poiché fattori esterni, come i rischi geopolitici, continuano a rappresentare una sfida.
Questa performance del mercato del lavoro, superiore alle aspettative, sottolinea la resilienza dell'economia statunitense, soprattutto alla luce delle aggressive politiche di rialzo dei tassi di interesse adottate dalla Fed nel corso del 2022 e 2023. Con l'economia che continua a sfidare le previsioni di recessione, i responsabili della politica monetaria americana restano cautamente ottimisti, bilanciando la necessità di crescita con l'obiettivo di mantenere l'inflazione entro i livelli target.
Aggiornamento del 22 Agosto 2024
Quello appena terminato è stato un mese intenso per l'economia americana con la pubblicazioni di dati economici tra loro apparentemente contrastanti che hanno rappresentato una sorpresa rispetto alle attese degli analisti di mercato:
Vendite al dettaglio
Le vendite al dettaglio in America per il mese di Luglio sono aumentate dell'1% contro una aspettativa del +0.3%. Si tratta di un dato che sembra puntare ad una ulteriore espansione dell'economia americana e che va quindi nel segno contrario ad un taglio dei tassi di interesse. È molto probabile però che il dato sia stato influenzato dagli ottimi risultati di vendita dell'Amazon Prime Day di Luglio. Dovremmo quindi assistere ad un calo delle vendite al dettaglio per il mese di Agosto.
Non Farm Payroll
Nella stessa settimana si è verificata un'altra sorpresa, un altro dato economico molto lontano dalle aspettative degli analisti di mercato. Nel mese di luglio, infatti, sono stati creati solo 114.000 nuovi posti di lavoro in America rispetto ad aspettative per 175.000 è un dato relativo al mese di giugno dove erano stati creati nuovi posti di lavoro per 179.000 unità. il crollo nel numero dei posti di lavoro creati ha provocato una settimana successiva. Sembrerebbe che il crollo improvviso relativo alla creazione di nuovi posti di lavoro sia dovuto alla stagione di uragani che ha colpito il sud degli Stati Uniti. Dovremmo quindi vedere un dato normalizzato già ad agosto.
Aggiornamento del 23 Luglio 2024
Ora che adesso anche il mercato del lavoro e l'occupazione negli Stati Uniti si stanno raffreddando, sembra che l'inflazione in America sia in calo tendenziale. Le probabilità che il mercato assegna ad un taglio dei tassi di interesse a settembre da parte della FED è ormai al 100% e l'attenzione del mercato si è adesso spostata sull'entità del taglio dei tassi interesse a settembre con il 97% degli analisti che propende per un taglio di 25 punti base ed il rimanente 7% per un taglio di 50 punti base. Anche un secondo taglio a dicembre sembra essere ormai dato per scontato a meno di dati economici completamente fuori dalle aspettative del mercato.
La grande novità dell'economia americana, novità che ha preso il sopravvento dal 27 giugno in poi, è quella della politica. Il 27 giugno è la data del confronto Biden Trump, confronto disastroso per il presidente Biden, mentre il 21 luglio è la data in cui il presidente Biden decide di non ricandidarsi e indica Kamala Harris come suo potenziale successore.
Il mercato ha immediatamente reagito a questi avvenimenti politici, unici nella politica americana dal dopoguerra a oggi e i rendimenti dei titoli di Stato americani si sono mossi in corrispondenza di questi avvenimenti.
Il mercato giudicale le politiche di Trump inflattive: aumento dei dazi, potenziale ulteriore taglio delle tasse, lotta decisa all'immigrazione. Tutti elementi forieri di un'inflazione più alta e quindi tassi di interesse se non in aumento di sicuro non in calo.
Quest'analisi del mercato si staglia sullo sfondo di un calo generalizzato e tendenziale dell'inflazione, come dicevamo in apertura di questo aggiornamento, e di aspettative per un taglio di tassi di interesse in America a settembre seguito da un altro taglio dei tassi di interesse americani a dicembre.
Il mercato quindi sta oscillando tra queste due tensioni opposte che marcheranno l'andamento dell'economia americana dal 2026 in poi. Il nostro parere è che il mercato non abbia ancora metabolizzato interamente gli avvenimenti politici unitamente agli ultimi sviluppi riguardanti i prezzi e occupazione, e, di conseguenza, le aspettative sull'andamento dei tassi di interesse. Occorrerà attendere le prossime settimane per avere una visione più chiara di quello che si aspettano i mercati e di quello che ci si può aspettare dall'economia americana nei prossimi anni.
Aggiornamento del 14 Maggio 2024
Confessiamo che non è facile elaborare analisi sull'andamento dell'economia americana in questa fase del ciclo economico che potremmo definire di transizione. Lo sforzo è quello di non farsi trascinare nel gorgo dei dati economici che vengono pubblicati ogni settimana e di cercare invece di delineare delle tendenze di fondo e degli scenari plausibili sul futuro dell'economia USA.
Il Mese di Maggio ha visto dati contrastanti perchè da un lato c'è stato un indebolimento dei dati sull'occupazione in America mentre i prezzi alla produzione [PPI - Producer Price Index] rilasciati oggi non sono scesi come ci si aspettava con l'indice PPI annuale che tocca il 2.2% rispetto all'1.8% di Aprile [Da parte sua Core PPI sale dal 2.8% al 3.1%] Il mercato monetario non sembra averla presa troppo male e, dopo un calo iniziale, i prezzi dei titoli in questo preciso momento stanno risalendo [vedremo come andrà nei prossimi giorni]
In una prospettiva più ampia, l'ipotesi di una recessione dell'economia USA [il paventato "Crash Landing"] sembra ormai del tutto tramontata. L'ipotesi del "Soft Landing", invece, sembra essere stata sostituita da quella del "No Landing": la nuova teoria del momento che ipotizza tassi di interesse che rimangono al livello attuale per i prossimi 12/24 mesi con una crescita del PIL americano che rimane robusta nonostante i FED Funds siano, appunto, al 5.5%
Dal nostro osservatorio di New York riteniamo che un'inflazione tra il 3% ed il 3.5% non sia una evento catastrofico, per niente, e ci sembra di capire che, tacitamente, anche la Federal Reserve ne convenga. Disastroso sarebbe una disoccupazione oltre il 5% ma al momento non ci sembra uno scenario ipotizzabile perchè l'effetto ricchezza dai guadagni in borsa e dalle valutazioni nel mercato immobiliare, e l'andamento dei profitti delle società americane, sostengono i consumi e quindi la produzione. Ricordiamo poi che siamo in un anno elettorale e l'ipotesi di ulteriori rialzi dei tassi di interesse in questa fare del ciclo politico americano la vediamo altamente improbabile.
Aggiornamento del 17 Marzo 2024
L'euforia che si era creata tra Novembre e Febbraio circa le aspettative di un imminente taglio dei tassi di interesse da parte della FED è stata raggelata dai dati economici pubblicati tra l'ultima settimana di Febbraio e le prime due settimane di Marzo 2024. Dai dati emerge chiaramente che l'economia Americana sta continuando a crescere: continua la creazione di nuovi posti di lavoro, vendite al dettaglio in aumento, e un tasso di inflazione che non cresce, è vero, ma è anche vero che, raggiunto un livello oscillante tra il 3.0% ed 3.5%, non sembra voler diminuire. Di conseguenza sono evaporate le aspettative di un taglio dei tassi di interesse a Marzo e ormai tutto il mercato guarda a Giugno come al prossimo appuntamento per sperare in un taglio da parte della FED.
Qui torniamo a dire quanto già espresso mesi addietro: Da dove nasce il dogma che vuole che l'inflazione debba essere al 2%? Perchè un'inflazione al 3% non è accettabile? E lo diciamo perchè mentre far calare l'inflazione dell'1% dal 6% al 5% è una cosa, ben altra cosa è far calare il tasso di inflazione dal 3% al 2%. Si tratta sempre di un calo dell'1% ma lo sforzo per un calo dell'1% quando già si è al 3% è molto più notevole in termini di misure da adottare, di costo sociale, e di costi per l'interaq economia a partire dall'occupazione. Notiamo che si tratta di un ragionamento che facciamo solo noi di ExportUSA [o almeno non abbiamo letto finora commenti simili sulla stampa specializzata] per cui potrebbe anche essere che stiamo parlando di qualcosa campato per aria, chi lo sa..
Secondo noi potremmo entrare in una nuova fase per l'economia americana. Nei primi mesi dell'anno scorso ci si attendeva la recessione e poi si è cominciato a parlare di soft landing. Secondo noi potrebbe maturare un nuovo scenario: quello in cui la FED tacitamente accetta un'inflazione attorno al 3% senza fare sofrzi decisi per abbassare il tasso di inflazione in America al 2%. E quindi niente più aumento dei tassi di interesse, ovviamente, ma neppure un loro taglio almeno nel prossimo futuro. Una specie di "cessate il fuoco" finanziario/monetario in altre parole. L'elemento che potrebbe "sparigliare" le carte potrebbe essere quello del debito pubblico americano: Se dovesse emergere che per finanziarlo serve attrarre gli investitori con tassi di interesse più alti allora lo scenario potrebbe cambiare rapidamente. E non per il meglio.
Aggiornamento del 22 Dicembre 2023
Il Personal Consumption Expenditure (PCE), l'indicatore preferito dalla Federal Reserve per misurare l'inflazione di fondo, è rimasto quasi invariato a Novembre, rafforzando le aspettative di un taglio dei tassi d'interesse per il prossimo anno. I prezzi core, che escludono i costi volatili del cibo e dell'energia, sono aumentati di solo lo 0,1% rispetto al mese precedente e si attestano al 1,9% su base semestrale annualizzata, inferiore all'obiettivo del 2% fissato dalla FED. I dati hanno mostrato un leggero aumento nei redditi e nelle spese personali, anche se gli americani hanno accumulato un notevole debito con le carte di credito.
Allo stesso tempo l'economia americana continua a dare segni di vitalità. L'ipotesi di recessione si allontana e, ancora una volta, i dati di Venerdì sostengono lo scenario del soft landing per l'economia americana.
Gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono aumentati del 5,4% a Novembre: il dato migliore da Luglio 2020 ed è il secondo migliore degli ultimi tre mesi. Gli ordini di beni durevoli negli USA erano diminuiti del 5,1% nel mese precedente e per Novembre gli economisti prevedevano un aumento del 2% [i beni durevoli includono tutti quei prodotti realizzati per durare almeno tre anni. Sono beni acquistati dalle famiglie e quindi rientrano tra i consumi delle famiglie]
Sul lato delle imprese, invece, gli ordini di capital goods core sono saliti dello 0,8% lo scorso mese dopo un calo dello 0,6% in Ottobre. Il dato Core relativamente agli ordinativi di capital goods esclude gli ordini del settore difesa e trasporti ed è un indicatore più ampio degli investimenti realizzati del sistema produttivo americano. [gli investimenti in capital goods sono tutti quegli investimenti in macchinari, tecnologie, ed attrezzature utilizzate nella produzione]
Aggiornamento del 4 Dicembre 2023
Le richieste continuative dei sussidio di disoccupazione [Continuing Jobless Claim] sono aumentate a 1.93 milioni nella settimana terminata il 18 Novembre, superando sia le stime degli analisti sia il dato precedente.
La spesa dei consumatori in America è cresciuta dello 0.2% in Ottobre, un forte rallentamento rispetto all'aumento dello 0.7% di Settembre.
Allo stesso tempo, l'inflazione core misurata dall' indice PCE - Personal Consumer Expenditure, che esclude le componenti più volatili come i prodotti alimentari e il prezzo di combustibili ed energia, è stata del 3.5% su base annua, in calo rispetto ai mesi precedenti quando il tasso di inflazione era del 3.7%
Nel questo contesto economico, durante un discorso tenuto in Noth Carolina lo scorso Giovedì 30 Novembre, la Segretaria del Tesoro Janet Yellen ha espresso ottimismo riguardo la possibilità di un "atterraggio morbido" per l'economia statunitense, preconizzando un tasso di disoccupazione che si stabilizzi intorno ai livelli attuali. [Il tasso di disoccupazione in America è stato del 3.9% ad Ottobre, un aumento significativo rispetto al 3.4% registrato nel mese di Aprile]
Aggiornamento del 18 Novembre 2023
Prende sempre più corpo l'idea che la FED possa cominciare a tagliare i tassi di interesse americani a partire dalla seconda metà del 2024.
Mentre il consenso degli analisti punta ancora ad uno scenario di soft landing dell'economia americana, alcuni economisti avanzano l'ipotesi di una "mild recession" una lieve recessione. Noi di ExportUSA riteniamo che il soft lending rimanga ancora la prospettiva più probabile per l'economia americana nei prossimi mesi.
Gli indicatori economici relativi all'andamento dell'economia USA pubblicati la settimana scorsa, che riportiamo nella tabella in basso, tratteggiano tutti il quadro del rallentamento dell'economia americana [Vendite al dettaglio e Richiesta dei sussidi di disoccupazione] e di tasso di inflazione in America in decisa frenata.
Sull'onda del rilascio dei dati economici USA della settimana del 12 Novembre, il rendimento dei treasury americani è sceso lungo tutta la curva dei rendimenti.
Indicatore economico | Effettivo | Atteso | Precedente | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
14 Novembre 2023 | ||||||||
Core CPI (MoM) (Ott) | 0.2% | 0.3% | 0.3% | |||||
CPI (YoY) (Ott) | 3.2% | 3.3% | 3.7% | |||||
CPI (MoM) (Ott) | 0.0% | 0.1% | 0.4% | |||||
15 Novembre 2023 | ||||||||
Vendite al dettaglio Core (MoM) (Ott) | 0.1% | -0.2% | 0.8% | |||||
PPI (MoM) (Ott) | -0.5% | 0.1% | 0.4% | |||||
Vendite al dettaglio Totali (MoM) (Ott) | -0.1% | -0.3% | 0.9% | |||||
16 Novembre 2023 | ||||||||
Richiesta sussidi disoccupazione | 231K | 220K | 218K |
Aggiornamento del 4 Novembre 2023
L'inflazione rimane sotto controllo, il mercato del lavoro comincia a raffreddarsi, i consumi delle famiglie e gli ordinativi all'industria tengono, i rendimenti a breve cominciano a calare. Potremmo essere ad una svolta per l'economia americana. Segnatamente, si sta affermando lo scenario, sempre auspicato, di un soft landing già ampiamente descritto su queste pagine. La novità dei dati di Ottobre è data dal fatto che l'inflazione rimane sotto controllo e che il numero dei nuovi posti di lavoro creati dall'economia USA comincia a rallentare [senza crollare] Analizzare a posteriori il flusso dei dati economici del mese precedente offre un quadro più chiaro e meno frammentato dell'andamento dell'economia USA che non commentando il singolo dato man mano che viene pubblicato settimanalmente. Con l'aggiornamento del 4 Novembre pubblichiamo quindi anche una sintesi dei dati economici di Ottobre.
Questi sviluppi hanno indotto la FED a non aumentare ulteriormente i tassi di interesse sui Fed Funds [FOMC meeting del 31 Ottobre] La vera svolta però c'è stata al rilascio dei dati sull'occupazione del 2 e del 3 Novembre quando per la prima volta da mesi abbiamo assistito ad un raffreddamento del mercato del lavoro con un rallentamento nella creazione di nuovi posti di lavoro in America. Sembra quindi consolidarsi uno scenario di soft landing favorevole al superamento della fase critica per l'economia innescata dal post COVID e dalle misure di politica monetaria restrittiva adottate dalla FED.
Richieste del sussidio di disoccupazione [Jobless Claims]
Creazione di nuovi posti di lavoro in America per il mese di Ottobre
Come sempre il primo numero rappresenta il dato più recente, il secondo si riferisce alle aspettative degli analisti, mentre l'ultimo dato è quello precedente [settimana, mese, o trimestre a secondo dei casi]
Aggiornamento del 25 Ottobre 2023
Gli ultimi dati economici suggeriscono che l'economia americana sta ancora accelerando nonostante l'aumento dei tassi di interesse e quindi dei costi finanziari, la ripresa dei pagamenti dei prestiti studenteschi, e le guerre in Ucraina e nel Medio Oriente.
All'inizio di quest'anno, economisti e funzionari della Federal Reserve avevano previsto che l'economia statunitense si sarebbe trovata in difficoltà in questo periodo a causa degli aumenti dei tassi di interesse che avrebbero ridotto la spesa dei consumatori e gli investimenti delle aziende.
Sta accadendo esattamente l'opposto.
Secondo alcune stime, il mercato del lavoro si è effettivamente rafforzato nel corso del terzo trimestre. L'economia USA ha creato 336.000 nuovi posti di lavoro a Settembre, in forte aumento rispetto ai 227.000 nuovi posti di lavoro di Agosto e ai 236.000 di Luglio. Queste nuove assunzioni stanno alimentando nuove spese e infatti le vendite al dettaglio in America e la spesa per servizi sono aumentate dello 0,7% a Settembre, dopo lo 0,8% di Agosto, lo 0,6% di Luglio e lo 0,2% di Giugno.
Anche il settore manifatturiero americano, che aveva registrato una flessione in primavera, mostra segni di ripresa. La produzione industriale in America è aumentata dello 0,4% a Settembre, secondo i dati della Fed di Martedì, dopo un calo dello 0,1% ad Agosto.
Gli analisti, molti dei quali si aspettavano una recessione in America quest'anno, stanno rivedendo al rialzo le loro previsioni. La scorsa settimana, la media della stima di crescita dell'economia statunitense [il PIL Americano] per il terzo trimestre è passata dal 3.7% al 4%.
Nonostante questo slancio, l'inflazione ha continuato a rallentare, attestandosi al 3,7% a Settembre rispetto al picco del 9,1% a Giugno dell'anno scorso. Ciò ha permesso alla Fed di indicare che avrebbero rinviato ulteriori aumenti dei tassi a meno che non si vedano segni di nuove pressioni sui prezzi. Ricordiamo che la Fed ha alzato i tassi di interesse al livello massimo da 22 anni a questa parte. In soli 19 mesi infatti i tassi di interesse americani sono passati da un livello prossimo allo zero fino alla attuale forbice tra il 5,25% e il 5,5% dei fed funds.
Aggiornamento del 9 Ottobre 2023
Nonostante la politica monetaria restrittiva attuata dalla FED l'economia USA non solo non si ferma ma continua a crescere. A Settembre sono stati creati 336000 nuovi posti di lavoro in America. L'aspettativa di esperti finanziari ed economisti era per la creazione di 170000 nuove posizioni lavorative: il dato consuntivo è praticamente il doppio delle previsioni [il dato del mese scorso era stato di 227000 nuovi posti di lavoro - dato rivisto al rialzo di 40000 unità - mentre la media degli ultimi 12 mesi è di 267000] Il tasso di disoccupazione in America rimane al 3.8%.
In Agosto poi, le vendite al dettaglio in America sono cresciute dello 0.6% su base mensile mentre gli analisti si aspettavano una crescita dello 0.2%. Sempre ad Agosto, gli ordinativi all'industria per il mercato americano sono cresciuti dell'1.2% contro il -2.1% del mese precedente e il +0.2% previsto dagli analisti finanziari.
Si tratta di dati estremamente robusti che hanno preso di sorpresa il mercato. Il rendimento dei titoli di stato americani sono infatti aumentati e il rendimento dei treasury a 10'anni è arrivato a sfiorare il 5%.
Dati così robusti sull'attività economica americana sembrerebbero forieri di un balzo in su del tasso di inflazione negli Stati Uniti. Invece è tutto il contrario perchè il PCE [Personal Consumption Expenditures Index] di Agosto continua ad evidenziare un'inflazione in calo in America:
Ricordiamo che il PCE è l'indice di riferimento a cui guarda la FED per valutare dell'andamento del tasso di inflazione in America. Con dati di questo tipo sta riprendendo corpo l'idea che la FED proceda con un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Purtroppo è una sensazione che condividiamo conoscendo l'atteggiamento, a nostro parere miope, che anima la banca centrale americana. [nota del 4 Novembre: ci siamo sbagliati per fortuna... e nel meeting del 31 Ottobre 2023 la FED ha lasciato i tassi suio Fed Fund invariati]
Aggiornamento del 18 Settembre 2023
La riduzione dell'inflazione negli Stati Uniti segna una battuta d'arresto e questo potrebbe influenzare le decisioni della FED sui tassi di interesse. Ricordiamo che la FED si riunirà il 19 e 20 Settembre. Le aspettative degli analisti sono che in questa tornata la FED decida di non alzare i tassi. Dal nostro osservatorio invece, noi di ExportUSA ci aspettiamo un ulteriore rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base in risposta alla pubblicazione degli ultimi dati economici relativi ad occupazione, inflazione, e vendite al dettaglio per il mese di Agosto.
Di seguito riportiamo gli indicatori economici più seguiti dal mercato per monitorare l'andamento dell'inflazione negli USA. Anche in questo caso possiamo notare che gli indicatori "core" [al netto quindi dell'andamento dei costi per energia, trasporti, ed alimentari] mostrano come in America l'inflazione sia sotto controllo. Purtroppo la volatilità dei prezzi di petrolio, benzina, e diesel, incidono pesantemente sugli indici generali.
Il mercato del lavoro e l'occupazione negli Stati Uniti si dimostrano resilienti: Le richieste dei sussidi di disoccupazione rimangono in linea con quelle delle scorse settimane e con le attese degli analisti.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti rimangono apparentemente robuste ma se consideriamo le vendite al dettaglio al netto degli acquisti di automobili e di benzina ecco che il quadro cambia e l'aumento mensile diventa un più modesto 0.2%. A livello annuo le vendite al dettaglio USA segnano un aumento del 2.47%, in diminuzione rispetto al dato del mese precedente [2.64%]
[come sempre i dati riportati mostrano al primo posto il dato più recente, seguito dalle aspettative degli analisti, e dal dato precedente]
Aggiornamento del 12 Agosto 2023
Continua la discesa dell'inflazione in America ma la vera novità è rappresentata dal fatto che le richieste dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono cominciate a salire. Un aumento contenuto e non drammatico [non da recessione economica tanto per essere chiari] ma che comunque, analizzato assieme al calo dell'Indice dei Prezzi al Consumo, consolida le aspettative del mercato relative al fatto che l'inflazione in America sia su un chiaro sentiero di discesa. E che, di conseguenza, la FED possa allentare la politica monetaria aggressiva fin qui seguita e interrompere l'aumento dei tassi di interesse americani.
La nostra opinione, dall'osservatorio di ExportUSA, è che la FED aumenterà ancora i tassi di interesse di 25 punti base a Settembre in attesa che i prossimi dati economici forniscano una ulteriore conferma del fatto che l'inflazione negli Stati Uniti sia in calo.
Il dato "core" esclude le variazioni di prezzo relative a energia e prodotti alimentari.
Il primo dato è quello pubblicato il 10 Agosto, il secondo dato rappresenta il consenso degli analisti economici, mentre il terzo dato è quello pubblicato il mese precedente.
Aggiornamento del 28 Luglio 2023
Le ultime due settimane hanno segnato una serie di dati economici incoraggianti per l'economia americana. Siamo partiti con il calo dell'inflazione, come riportato su questa pagina il 14 Luglio, che aveva fatto presagire una pausa duratura al rialzo dei tassi da parte della FED. A seguire, il 27 e 28 Luglio sono usciti però altri dati economici che hanno raffreddato gli entusiasmi iniziali.
Richieste dei sussidi di disoccupazione in America nella settimana del 28 Luglio
221000 richieste a fronte di 228000 la scorsa settimana e un attesa degli analisti di 235000 richieste.
Tasso di crescita del PIL americano per il secondo trimestre 2023
Il PIL Americano cresce del 2.4% contro aspettative dell'1.8% e una crescita del 2% nello scorso trimestre.
Ordinativi per i beni durevoli in America per il mese di Giugno: +4.7% contro il +2% di Maggio e attese per un +1% [Esclusi i mezzi di trasporto gli ordini salgono dello 0.6% contro un +0.7% a Maggio e attese di 0% da parte degli analisti economici]
Le Spese per consumi privati in America nel mese di Giugno sono aumentate dello 0.5% contro lo 0.1% di Maggio e attese per un +0.4%
Si tratta di dati economici che puntano tutti verso la direzione di un'economia americana ancora in crescita e con un mercato del lavoro, se possibile, ancora più robusto. Purtroppo questo scenario di crescita dell'economia USA rafforza la possibilità che la FED continui ad aumentare i tassi di interesse, un'eventualità che, a questo punto, potrebbe essere scongiurata solo da dati economici sull'inflazione particolarmente favorevoli [e non escludiamo questa possibilità visto il calo degli affitti dei mesi scorsi che ancora non è stato recepito nel calcolo dell'inflazione di questo mese]
Aggiornamento del 14 Luglio 2023
Inflazione USA Giugno 2023 +3.0% [aspettative degli analisti +3.1%; Inflazione Maggio 2023 +4.0%]
Si tratta dell'andamento dei prezzi al consumo su base annua. Il segnale del calo dell'inflazione in America viene rafforzato dai dati relativi ai prezzi alla produzione in America:
Ai dati sull'inflazione, si aggiunge il dato appena pubblicato sulle richieste dei sussidi di disoccupazione in America per la settimana dell'8 Luglio che sono state pari a 237000 contro una aspettativa di mercato di 250000. Le richieste della settimana precedente erano state pari a 249000.
Se il calo dell'inflazione negli Stati Uniti venisse confermato dai dati del prossimo mese, ci sarebbero sicuramente forti impatti sulla politica monetaria perseguita dalla FED e sull'andamento dei tassi di interesse. Se ai dati sull'andamento dei prezzi aggiungiamo quelli relativi all'occupazione, ecco che si conferma lo scenario di una economia che sta rallentando ma senza entrare in recessione come anticipato nelle nostre analisi e ribadito dal Segretario di Stato Yellen [USA: recessione alle porte ma senza disoccupazione]
Aggiornamento dell'8 Luglio 2023
A Giugno i Non Farm Payroll, i nuovi posti di lavoro creati in America nell'industria e nel settore dei servizi, sono stati pari a 209000 contro una aspettativa di 225000. Il mese precedente l'economia USA aveva creato 306000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione in America scende al 3.6% dal 3.7% del mese precedente.
È un segno che l'economia sta rallentando anche se i nuovi posti creati a Giugno sono stati pur sempre superiori al numero dei nuovi entranti nel mercato del lavoro. Potrebbe essere un segnale positivo perchè con un tasso di disoccupazione così basso è innegabile che si creino delle tensioni sul mercato del lavoro e, di riflesso, sul tutto il resto dell'economia.
Il dato sull'occupazione USA è ancora molto robusto e di sicuro il prossimo mese la FED aumenterà di nuovo i tassi di altri 25 punti base. La speranza è che l'aumento dei tassi porti ad un rallentamento dell'economia USA [il cosiddetto soft landing] piuttosto che ad una vera e propria recessione nella marcia verso la chimera di un'inflazione al 2%. Da tenere d'occhio i dati sui consumi delle prossime settimane per capire l'impatto sulla domanda dell'aumento dei tassi [pregresso e prossimo futuro] nonchè quello del rallentamento nella creazione di nuovi posti di lavoro in USA. Per il momento non ci sono segnali preoccupanti.
Leggi anche l'articolo pubblicato da La Stampa il 30 Giugno: USA: recessione alle porte ma senza disoccupazione
Aggiornamento del 20 Giugno 2023
In America a Maggio le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% destagionalizzato [il dato include anche gli acquisti online e la spesa nei ristoranti] Anche ad Aprile le vendite al dettaglio in America avevano registrato un forte aumento pari allo 0,4%. [fonte: Department of Commerce]
L'aumento delle vendite al dettaglio riflette un mercato del lavoro solido, con un tasso di disoccupazione del 3.7% e salari in aumento che hanno aumentato i redditi negli ultimi mesi, sfidando ulteriormente le previsioni di recessione per il 2023.
Gli americani hanno speso meno nelle stazioni di servizio, il che può riflettere il calo dei prezzi della benzina alla pompa in America. Il calo dei prezzi del carburante lascia ai consumatori più soldi da spendere altrove con un aumento di fatto il reddito disponibile. E infatti, escludendo gli acquisti di benzina, le vendite al dettaglio in America a Maggio sono aumentate ancora di più: dello 0,6%.
Contro l'aumento del reddito disponibile in America dovrebbe giocare l'aumento dei tassi di interesse sui mutui, che negli ultimi due anni è più che raddoppiato. Dopo il dramma dei subprime vissuto dall'economia americana però, la preferenza degli americani si è decisamente orientata verso i mutui a tasso fisso, di fatto neutralizzando l'effetto di freno alla spesa legato all'aumento dei tassi di interesse sui mutui [per lo meno su quelli già in essere prima che la FED inaugurasse la stagione della politica monetaria restrittiva per l'economia USA]
Aggiornamento del 6 Giugno 2023
I dati relativi a occupazione e mercato del lavoro in America continuano a mostrare la forza dell'economia americana. Questi i dati relativi alla settimana del 27 Maggio 2023:
Si tratta di dati che continuano a stupire e che dal nostro osservatorio non riusciamo a spiegare altro che, da un lato, con l'effetto delle politiche di bilancio espansive poste in atto da questa amministrazione, e dall'altro con il continuo recupero di posizioni lavorative nei settori del turismo, viaggi, e ristorazione [settori particolarmente colpiti dalla pandemia]
Il livello delle retribuzioni medie anno su anno negli USA cresce del 4.3% contro le attese del 4.4% e del 4.4% segnato nel mese precedente. Pensiamo che non sia sufficiente a scongiurare un altro rialzo dei tassi di interesse da parte della FED. Forse già anche a Giugno, nonostante molti analisti che ritengano ancora probabile una pausa. Ricordiamo che il prossimo incontro della FED si terra il 13 e 14 Giugno.
Per motivi tecnici, a Maggio il tasso di disoccupazione in America passa dal 3.5% al 3.7%. Comunque uno dei più bassi degli ultimi trent'anni. Sempre alla fine di Maggio, le posizioni lavorative aperte in America erano di 10.1 milioni di posizioni a fronte di 6.1 milioni di disoccupati. Si tratta di un altro segnale della forza del mercato del lavoro negli USA.
Aggiornamento del 29 Maggio 2023
Aggiornamento del 17 Maggio 2023
Le vendite al dettaglio in America nel mese di Aprile sono aumentate dello 0.4% rispetto al -0.7% del mese precedente ma meno dello 0.8% di quanto si aspettava il mercato.
Le vendite al dettaglio "core" invece, sempre per il mese di Aprile, sono aumentate dello 0.4% rispetto al -0.5% del mese precedente ed in linea con le aspettative del mercato [0.4%]
D'altro canto, la produzione industriale in America è salita dello 0.5% rispetto allo 0% del mese precedente e delle aspettative degli operatori. Su base annua la produzione industriale è cresciuta dello 0.2% rispetto allo 0.1% del mese precedente e alla previsione dello 0.3% degli analisti economici.
Sono dati che contribuiscono a dipingere il quadro di una economia americana a due binari: dove i consumi privati rallentano, a causa della stretta monetaria attuata dalla FED, mentre la produzione industriale rimane robusta, sostenuta dalla politica di bilancio espansiva inaugurata dall'Amministrazione Biden.
Aggiornamento del 9 Maggio 2023
Il Non Farm Payroll relativo al mese di Aprile 2023 registra la creazione di 253000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 180000 posti che si aspettavano gli analisti e ai 165000 posti di lavoro creati a Marzo [dato rivisto] Conseguentemente, il tasso di disoccupazione USA scende al 3.4%, un altro livello record rispetto al 3.5% del mese scorso [che già era comunque a livelli record] e che è ben al di sotto delle aspettative di mercato che erano del 3.6%
È un dato che conferma un mercato del lavoro in America estremamente robusto e che continua a stupire per la sua forza mese dopo mese. Secondo l'osservatorio di ExportUSA, la spiegazione è da ricercare nella dicotomia della politica economica americana: ad una politica monetaria restrittiva attuata dalla FED, si contrappone una politica di bilancio espansiva. Ci riferiamo al piano di investimenti pubblici attuati dall'Amministrazione Biden con l'investimento di 1700 miliardi di dollari per incentivare il passaggio ad una economia green e per il rinnovo delle infrastrutture USA. Riteniamo difficile parlare di recessione a fronte a un mercato del lavoro così solido.
Un'altra dicotomia che sta emergendo nell'economia americana è quella tra i consumi privati e le vendite al dettaglio, e i dati relativi all'attività industriale. Mentre i primi sono in calo falcidiati dalla politica monetaria restrittiva della FED, i secondi continuano a mostrare vitalità. Probabilmente anche l'attività industriale continua ad essere stimolata dal flusso di investimenti appena citati e riteniamo che lo sarà ancora per molto sempre che il resto dell'economia mondiale non entri recessione.
Aggiornamento del 28 Aprile 2023
Gli ultimi dati economici relativi all'economia americana tratteggiano uno scenario fatto di ombre e di luci che, preso nel suo complesso, a nostro modo di vedere è positivo. Da una parte, infatti, calano i consumi e quindi, in prospettiva, segnala il rallentamento di parti dell'economia americana. Questo dovrebbe indurre la FED a riconsiderare la sua folle corsa di rialzo dei tassi alla rincorsa della chimera di un tasso di inflazione al 2%.
Dall'altra parte, gli indici relativi all'attività industriale in America sono invece molto positivi, grazie, pensiamo noi, ai programmi di investimento e di incentivi federali per favorire la transizione al green e gli investimento per il rinnovo delle infrastrutture in America.
Anche le richieste dei sussidi di disoccupazione negli USA sono scese più di quanto gli economisti si aspettavano e questo dovrebbe scongiurare l'ipotesi che l'economia americana possa entrare in recessione. Ecco di seguito gli ultimi dati economici USA rilasciati nella settimana del 24 Aprile 2023. Il primo dato si riferisce al dato registrato, il secondo alle aspettative del mercato, ed il terzo invece è il dato precedente. Si tratta di dati mensili a parte per la crescita del PIL che invece si riferisce alla crescita economica del trimestre corrente in rapporto al trimestre precedente.
Aggiornamento del 15 Aprile 2023
Dato pubblicato il 14 Aprile 2023 relativo al mese di Marzo 2023
(*) non includono le vendite di automobili
Dato pubblicato il 14 Aprile 2023 relativo al mese di Marzo 2023
I dati di Marzo relativi alle vendite al dettaglio in America e alla produzione industriale dell'economia Americana si prestano ad una interessante lettura. Le vendite al dettaglio continuano a scendere a Marzo [erano scese anche a Febbraio] È un segno che i consumatori americani cominciano a preoccuparsi. Forse anche l'aumento dei tassi di interesse deciso dalla FED sta cominciando a percolare nella vita di tutti i giorni: se la rata del mutuo raddoppia, ovviamente mi rimane meno reddito disponibile da destinare ai consumi. Poichè il 42% delle famiglie americane ha un mutuo, ecco che la politica monetaria ha un impatto immediato e diretto sull'andamento dei consumi e del reddito disponibile in America.
Un altro modo in cui la politica monetaria incide sull'andamento delle variabile economiche è attraverso l'occupazione: i tassi aumentano, i consumi diminuiscono, le aziende vendono meno, arrivano i licenziamenti. In America a questo punto non ci siamo ancora arrivati e qui entra in gioco la produzione industriale che a marzo aumenta, e continua ad aumentare, molto di più di quanto gli analisti economici si aspettano.
Secondo noi il fenomeno è legato ai piani di investimenti pubblici varati dall'Amministrazione Biden per sostenere la transizione dell'economia americana al green e per finanziare l'ammodernamento delle infrastrutture americane. Questi investimenti pubblici funzionano da stimolo all'economia. I sussidi e i crediti di imposta previsti vanno direttamente alle imprese che continuano a loro volta ad investire e a produrre [da notare che nel dato della produzione industriale vengono contati anche i beni intermedi ed i beni strumentali]
In questo modo l'occupazione e la produzione industriale in America rimangono forti, mentre invece calano i consumi. Il tutto ci fa ben sperare sulle previsioni di crescita per l'economia USA perchè i piani di investimento pubblici in America continueranno ancora per diversi anni e questo stimolo diretto dell'economia farà da contraltare alla politica suicida della FED [ma anche della BCE] tutte prese ad inseguire la chimera senza fondamento dell'inflazione al 2%.
Aggiornamento del 12 Aprile 2023
Il 7 Aprile sono stati rilasciati i dati sull'occupazione in America:
Nuovi occupati in America nel mese di Marzo: 236000 [il consenso era di 239000 nuovi posti di lavoro mentre il dato precedente era stato di 326000 unità]
Tasso di disoccupazione per il mese di Marzo in America: 3.5%, scende quindi rispetto al dato di Febbraio che era stato del 3.6%
Anche i dati sulla presunta spinta inflazionistica dei salari, la spirale inflazione-salari-inflazione, sembra incoraggiante perchè il costo medio per ora lavorata in America aumenta su base annua del 4.2% a Marzo rispetto al 4.6% di Febbraio.
I dati sull'occupazione in America continuano a mostrare un'economia stabile e lontana dalla recessione. Se li associamo ai dati pubblicati oggi, che mostrano il continuo rallentamento dell'inflazione in America, ecco che abbiamo il quadro di un economia stabile se non anche in crescita e comunque di certo non rassegnata all'idea di entrare in recessione.
Aggiornamento del 15 Marzo 2023
Il mercato del lavoro e occupazione in America: Creati 311000 nuovi posti di lavoro nel mese di Febbraio 2023
L'economia americana crea 311000 nuovi posti di lavoro nel mese di Febbraio 2023 mentre gli analisti finanziari si aspettavano 205000 nuovi posti di lavoro [i nuovi posti di lavoro per il mese di Gennaio 2023 erano stati inizialmente 511000 rivisti la scorsa settimana al ribasso a quota 504000, un dato comunque estremamente positivo ben al di sopra delle aspettative]
Con quest'ultimo dato mensile, la disoccupazione negli Stati Uniti sale al 3.6% perchè aumenta il numero dei partecipanti alla forza lavoro. Si tratta di un dato che testimonia dello stato di piena occupazione dell'economia americana. Rinnoviamo i nostri dubbi circa il fatto che si possa parlare di recessione.
Tasso di inflazione in America: L'inflazione scende in linea con le aspettative degli operatori economici nel mese di Febbraio 2023. Continua la discesa dell'aumento dei prezzi rispetto al mese di Gennaio 2023 e questo è un segnale positivo.
Leggete anche l'aggiornamento del 15 Marzo 2023 sulla politica monetaria in America
Aggiornamento del 9 Febbraio 2023
Segnali positivi e occupazione record per l'economia americana: il tasso di disoccupazione in America scende al 3.4%, record dal 1969, dal 3.5% della settimana ancora precedente, prendendo in contropiede gli analisti [che si aspettavano che il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti salisse al 3.6%] A fare da corollario a questa robusta crescita dell'economia americana sono altri indicatori economici pubblicati la scorsa settimana:
Sono dati che sottolineano l'impatto positivo sull'economia dei piani di investimento dell'Amministrazione Biden: il piano per la transizione all'economia green ed il piano di investimenti per il rinnovo delle infrastrutture dell'economia americana. Un classico esempio di stimolo macroeconomico all'economia USA di stampo keynesiano che sta riesce più che a compensare i posti di lavoro persi nel settore dell'high tech tanto da fare scendere il tasso di disoccupazione in America al 3.4%. Infine è di oggi la notizia che a Gennaio 2023 i prezzi al dettaglio per le vendite online in America sono calati dell'1% rispetto allo stesso mese del 2022. Un altro chiaro segno che l'inflazione in America ha cominciato a scendere p]
Aggiornamento del 27 Gennaio 2023
I dati sull'economia americana pubblicati nella settimana conclusasi il 27 Gennaio 2023 confermano lo stato di salute del mercato americano. Di seguito un riassunto dei principali dati usciti questa settimana con un sintetico commento.
Richieste di sussidi di disoccupazione: 186000 richieste contro una previsione di 205000 e le 192000 richieste di sussidio di disoccupazione della scorsa settimana. Già il dato della scorsa settimana aveva sorpreso. Addirittura le richieste di questa settimana sono ancora più basse a dispetto dei licenziamenti da parte delle società del settore hi-tech. È un segno di come i programmi di investimento per il rinnovo delle infrastrutture americane e per finanziare la transizione all'elettrico e all'economia green stiano generando posti di lavoro in America. La media delle richieste dei sussidi di disoccupazione in America era stato di 218000 per tutto il 2019. Il dato del mese di Novembre e Dicembre 2022 è stato addirittura più basso.
Interessante notare come le offerte di lavoro in America provengano soprattutto dalle PMI Americane, ovvero dalle aziende conmeno di 250 addetti. Il grafico sottostante è stato elaborato dal Wall Street Journal su dati del Bureau of Labor Statistics.
Crescita PIL Stati Uniti quarto trimestre 2022: +2.9% contro una previsione del +2.6% e di una crescita del 3.2% nel terzo trimestre. Per mettere le cose in prospettiva, una crescita di 3 punti percentuali del PIL Americano vuol dire 690 miliardi di dollari, oltre il 30% del PIL Italiano. Ricordiamo che circa il 70% del PIL Americano è fatto di consumi privati.
Ordinativi Beni Durevoli [Dicembre 2022]: +5.6% rispetto ad una previsione del +2.5% e al dato di Novembre del -1.7% Se escludiamo gli ordinativi per aerei e gli ordinativi per il settore della difesa, il dato sugli ordini di beni durevoli per il mese di Dicembre segna un -0.2% e questo sembrerebbe essere un segnale di contrazione dell'economia. Aspettiamo di vedere il dato del prossimo mese per capire se è proprio così.
Livello delle scorte al dettaglio ex-auto [Dicembre 2022]: +0.3% contro una previsione del +0.5% e un dato del -0.4% per il mese di Novembre.
Livello delle scorte all'ingrosso [Dicembre 2022]: +0.1% contro una previsione del +0.4% e un dato del +0.9% per il mese di Novembre.
Un livello delle scorte che cala o che cresce meno delle previsioni è normalmente un segno di una economia in crescita. Un dato di questo tipo dovrebbe convertirsi in un aumento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio nel breve/medio periodo.
Aggiornamento del 15 Marzo 2023
Il mercato del lavoro e occupazione in America: Creati 311000 nuovi posti di lavoro nel mese di Febbraio 2023
L'economia americana crea 311000 nuovi posti di lavoro nel mese di Febbraio 2023 mentre gli analisti finanziari si aspettavano 205000 nuovi posti di lavoro [i nuovi posti di lavoro per il mese di Gennaio 2023 erano stati inizialmente 511000 rivisti la scorsa settimana al ribasso a quota 504000, un dato comunque estremamente positivo ben al di sopra delle apsettative]
Con quest'ultimo dato mensile, la disoccupazione negli Stati Uniti sale al 3.6% perchè aumenta il numero dei partecipanti alla forza lavoro. Si tratta di un dato che testimonia dello stato di piena occupazione dell'economia americana. Rinnoviamo i nostri dubbi circa il fatto che si possa parlare di recessione.
Tasso di inflaz
Lo stipendio medio in America è stato di $59,980 all'anno nel 2023 con un aumento del 6.3% rispetto al 2022
La storia degli Stati Uniti, e ancor più le ragioni storiche che hanno portato alla nascita dell'America, sono alla base del successo del modello economico statunitense
Temi trattati: Politica monetaria FED - Tassi di interesse in America - Manovra economica espansiva - Riduzione tasse sulle società - Previsioni sul cambio Euro Dollaro
Aggiornamenti su produzione, esportazione ed importazione di petrolio e gas naturale in America. Impatto su politica estera e politica commerciale americana
È davvero possibile una recessione in America? Siamo già in recessione?
Cambiamenti tecnologici nell'industria estrattiva di petrolio e gas naturale negli Stati Uniti d'America stanno già definendo cambiamenti strutturali nelle politiche energetiche mondiali