Il mercato americano delle maschere di bellezza e il fenomeno delle beauty mask coreane

Innovazione e packaging di design conquistano il mercato americano

Che i negozi iper-specializzati siano all’ordine del giorno a New York non è più una novità.
Sentirete sempre più spesso parlare di mono-prodotto, e la parola bar è sempre più spesso utilizzata d’accompagnamento, in un’accezione del termine diversa dai canoni tradizionali a cui siamo abituati in Italia. The Mask Bar è un chiaro esempio di negozio specializzato (solo) in maschere di bellezza. È possibile trovarne per tutte le esigenze. 


Ad aver spinto l'innovazione delle maschere beauty in America, ancora una volta, la cosmetica coreana, che ha fatto da apripista a nuovi segmenti di mercato per la cosmetica negli Stati Uniti. La Corea, infatti, è ormai da tempo un Paese trend setter in materia di beauty care: nel 2017 la domanda dei trattamenti per la pelle “Made in Corea” ha continuato a salire, portando le vendite a un incremento del 66% a livello globale. Secondo le previsioni dell’agenzia Euromonitor,  l’industria della bellezza coreana arriverà a valere $ 3 miliardi entro il 2020.
 

Le ragioni del successo di vendita dei prodotti cosmetici coreani in America

La cosmesi coreana è tecnologicamente avanzata e fortemente innovativa, pur usando ingredienti naturali (e talvolta inediti al mondo occidentale). Ma soprattutto si distingue da altri Paesi leader nella cosmetica internazionale (incluso il vicino Giappone), per aver introdotto un approccio divertito alla bellezza: sfruttando illustrazioni e design sul packaging che si impongono agli occhi del cliente in una chiave nuova, spesso giocosa. Una comunicazione visiva in grado dunque di colpire ancora prima di capire le possibilità di impiego del prodotto. Altra novità, la strategia di marketing che prevede maschere monodose vendute singolarmente per quasi tutte le tipologie di beauty mask, dando la possibilità al cliente di sperimentare il prodotto con il minimo investimento.

Maschere da indossare divertenti, ma anche performanti, che prediligono la comodità, grazie alla facilità e alla rapidità d’uso delle proposte domiciliari. Il futuro rispecchia appieno una mentalità giovane, che parla lo stesso linguaggio dei Millennial e della Generazione Z. Generazioni che si informano e conoscono di più rispetto a quelle passate, e che sono più predisposte a esplorare, alla ricerca di trattamenti dall’effetto immediato e dalla gratificazione istantanea; spesso in linea con i trend del momento. Sempre in tema di mode, anche il settore della cosmetica cerca il fenomeno virale, con tanto di hashtag - #facemask - su Instagram. Maschere ad azione veloce, dunque, concepite per offrire risultati stupefacenti, “dall’effetto wow” o dal cosiddetto selfie-ready (pronti per lo scatto). 

È chiaro, a questo punto, che i claim lanciati dai brand di bellezza tradizionali, che promettono risultati duraturi e visibili nel tempo, perdono sempre più appeal agli occhi dei consumatori moderni, che spingono il mercato in una direzione diametralmente opposta.
 

Quali tipologie di maschere per il viso vendere in America?

La popolarità di trattamenti non invasivi per la pelle, i cosiddetti "tweakment" (dall'inglese tweak e treatment), letteralmente "trattamenti che aggiustano", è salita all’apice grazie soprattutto a diverse nuove tecnologie, originarie della Corea, che stanno avendo un boom di consensi tra un pubblico di ormai cultori veri e propri. Dunque maschere e soltanto maschere, in ogni forma, formulazione e tecnologia, dai nomi più creativi e fantasiosi: la sheet e la bubble mask; la pack e la rubber mask; la peel-off e la magnetic mask, la Shake & Shot e la splash mask, e ancora maschere alla bava di lumaca e cactus o alla patata o alla frutta o all’hidrogel. 


Esempi di maschere particolarmente innovative o con grande successo di vendita negli Stati Uniti

La Sheet Mask -  Maschere di bellezza in tessuto: dalla biocellulosa alla micro-fibra, dalla cellulosa termosensibile al caucciù, ciascuna con delle proprietà specifiche. Il trend delle sheet mask è molto di moda anche su instagram, dove impazza il selfie con il viso "nascosto" dal tessuto bianco, lanciato anche da celebrity del calibro di Lady Gaga e Bella Hadid, e diventato molto presto una sorta di look/posa divertente da emulare si Intagram. Di fatto secondo uno studio pubblicato da Transparency Market Research (TMR), il mercato delle sheet mask potrebbe toccare i $ 336.7 milioni entro il 2024.

La Bubble Mask -  Una maschera all’argilla la cui consistenza cambia dopo qualche minuto di posa, gonfiandosi e diventando“spumosa“, o meglio piena di bolle e bollicine.

La Shake & Shot Mask – Spinto dal trend del DIY (Do It Yourself) -  il brand di cosmetica (coreano) specializzato solo in maschere (Dr. Jart+) continua a introdurre novità d'avanguardia nel settore dello skincare, collaborando con le migliori cliniche dermatologiche. In pratica si shakerano gli ingredienti come se fossero quelli di un cocktail – anche l'originale packaging ripropone la forma di un milkshake - e grazie al movimento energico si attiva la formula cremosa della maschera. 

La Peel-Off Mask -  Questo tipo di maschera crea un sottile film sul viso che si solidifica e viene rimosso manualmente eliminando cellule morte e impurità in profondità, senza risciacquare. 

La Splash Mask -  Una maschera viso da fare sotto la doccia in meno di 1 minuto, di varie tipologie: idratante, tonificante, rivitalizzante o esfoliante. In pratica si versa un po' di liquido nel palmo della mano e lo si applica sul viso senza risciacquare.

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