18 Miliardi. Questa è la cifra persa dalle più importanti aziende alimentari degli Stati Uniti negli ultimi 5 anni

La causa? La più grande generazione mai esistita fino ad oggi: i Millennials

Questa è stata la sintesi del summit della rivista Fortune “Most Powerful Woman”  che si è tenuto il 6 di Ottobre. Julie Smolyansky, amministratore delegato di Lifeway Foods ha dichiarato: “i Millennials stanno guidando una vera e propria rivoluzione nell’industria alimentare in America che è pronta a capovolgere tutte le convinzioni del settore”.

i Millennials spendono circa 600 miliardi di dollari l'anno, e, secondo le previsioni degli esperti, la spesa è destinata a salire fino  1,4 trilioni nel prossimi sei anni.
Questi numeri danno l’idea dell’importanza di un segmento che sta diventando pian piano la nuova forza lavoro in America, ma che a sua volta presenta abitudini, comportamenti e ideologie completamente diversi rispetto alla generazione precedente, quella dei cosiddetti Baby Boomers.
 
I Millennials americani usano gli smartphone per acquistare e ricercare informazioni sui prodotti alimentari che acquistano, e questo permette loro di fare scelte più intelligenti e consapevoli.

La ricerca continua della genuinità degli ingredienti dei prodotti che acquistano, della loro provenienza, delle sostenibilità del packaging, dell’impegno ambientale di tutte le imprese implicate nella filiera, sta spingendo le grandi aziende alimentari ad acquisire aziende alimentari di nicchia produttrici e nuovi piccoli brand.
 
In una recente pubblicazione di settore,  Ken Hughes, studioso di teorie di comportamento e di consumo, spiega come i Millennials siano molto meno legati alle marche tradizionali e desiderano  offerte su misura come per esempio prodotti unici e artigianali.
 
Presente anche ad Expo Milano, l’esperto ha dichiarato come l'industria alimentare americana è di circa cinque o sei anni indietro rispetto alle tendenze del momento, ma, così come accaduto nel settore alberghiero dopo Airbnb, e nei trasporti dopo Uber, anche l’alimentare subirà una trasformazione. 

Il tutto si traduce in un’importante opportunità per tutte quelle piccole imprese italiane che offrono prodotti alimentari di nicchia, particolari, ricercati, autentici e genuini.  In un mercato in cui i grandi colossi come McDonald’s continuano a perdere quota di mercato, c’è ampio spazio anche per il ristorante di quartiere, il negozio artigianale, la gelateria sotto casa, e qualsiasi attività proponga cibi sani, inimitabili e soprattutto “condivisibili”.  

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