Il Mercato Americano delle Bevande Alcoliche 2025: il Successo dei Cocktail Premiscelati

Nel mercato americano delle bevande alcoliche una delle tendenze di maggior successo degli ultimi anni è il boom dei cocktail ready-to-drink (RTD), ovvero i cocktail premiscelati pronti da bere.
Quella che inizialmente poteva sembrare una moda passeggera si è trasformata in un segmento in rapida espansione che sta rivoluzionando le abitudini di consumo. Nel 2023 il settore degli RTD alcolici è stato la "star" del mercato: a livello globale è stata l’unica categoria di beverage alcolico a crescere in volume (+2%), mentre tutte le altre calavano o restavano stagnanti.

Dati chiave

Indicatore Dato aggiornato
Valore mercato USA alcolici (2024) $543 mld → previsto $806 mld entro il 2033 (CAGR +4,99%)
Fatturato globale Hard Seltzer (2025) $16-22 mld
Crescita Hard Seltzer CAGR 15-18% fino al 2035
Crescita RTD Spirit-based USA +33% entro il 2025
Quota RTD Spirit-based nei nuovi lanci Dal 55% (2021) → 67% (2024)
Consumo cocktail RTD 40% avviene in Nord America

Negli Stati Uniti le vendite di cocktail in lattina e altre bevande alcoliche pronte hanno registrato aumenti impressionanti, superando la performance di categorie tradizionali come birra e vino. Secondo i dati della Distilled Spirits Council, nel 2023 i premixed cocktails e gli RTD a base di distillati hanno generato un giro d'affari di 2,8 miliardi di dollari (+26,8% rispetto all’anno precedente), confermandosi il segmento di gran lunga più dinamico dell’intera industria degli spirits.

Questa formidabile crescita dei ready-to-drink è guidata dalla domanda dei consumatori per soluzioni pratiche, innovative e di alta qualità, e sta stimolando i grandi player del beverage a investire risorse e idee nella categoria. Per le aziende italiane e i brand interessati al mercato americano, vale la pena analizzare i trend attuali e futuri di questo settore, che promette di rimanere protagonista anche nei prossimi anni.
 

Un mercato in forte crescita e trasformazione

I cocktail RTD esistono da tempo (basti pensare ai long drink in lattina apparsi negli USA già negli anni '80), ma è nell’ultima metà del decennio 2010 che hanno vissuto la loro rinascita, in parallelo al fenomeno hard seltzer. La pandemia ha ulteriormente amplificato questa dinamica, abituando i consumatori a prepararsi drink a casa e alimentando il desiderio di cocktail pronti buoni "come al bar".
Il risultato? Oggi i ready-to-drink rappresentano uno dei pilastri della crescita nel beverage. Il giro d’affari globale degli RTD potrebbe crescere di un altro 12% annuo composto (cioè ogni anno) dal 2023 al 2027, secondo gli analisti IWSR è un tasso che poche altre categorie possono vantare. Negli Stati Uniti, già nel 2022 il segmento ha registrato balzi superiori al 40% in valore, e pur normalizzandosi su ritmi più "umani", continua ad espandersi a doppia cifra. Le stime parlano di un mercato RTD americano che potrebbe superare 21 miliardi di dollari entro il 2027, consolidando la posizione di leader mondiale di questo settore.

A trainare la crescita è un cambiamento nei comportamenti di consumo: comodità e informalità sono sempre più importanti, specialmente per le nuove generazioni. "Voglio un cocktail di qualità, ma senza dover avere ingredienti e shaker a portata di mano", questo è il pensiero che accomuna molti giovani consumatori. Gen Z e Millennials infatti guidano il trend, mostrando grande apertura verso formati alternativi e nuove esperienze gustative.

Secondo la società di ricerche Circana, il consumo di RTD è triplicato negli USA dal 2018 al 2023, raggiungendo 10,3 miliardi di dollari di vendite. E, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta solo di bevande economiche per giovanissimi, anzi, l’innovazione nel segmento RTD sta andando verso l’alto di gamma, con prodotti premium e marchi prestigiosi che entrano nel mercato.

Le grandi aziende degli spirits vedono ormai i pronti-da-bere non più come un gadget secondario, ma come parte integrante della loro strategia di crescita. "Gli RTD sono una priorità strategica: ci aspettiamo che contribuiscano a circa il 20% di tutta la crescita del mercato spirits da qui al 2027", afferma il direttore RTD globale di Pernod Ricard.
Non a caso, colossi come Pernod, Bacardi, Diageo stanno raddoppiando gli sforzi: Pernod Ricard ha raddoppiato le vendite di RTD negli ultimi due anni, e Bacardi sottolinea che "la crescita degli RTD è destinata a restare" (non è un fuoco di paglia).
Questa corsa agli RTD da parte dei big del settore significa più investimenti in marketing, migliore distribuzione e una continua introduzione di nuovi prodotti sul mercato USA.

Va evidenziato che all’interno del mondo RTD si distinguono varie sottocategorie con dinamiche diverse. La principale è quella dei ready-to-drink monodose in lattina o bottiglietta, che copre la stragrande maggioranza delle vendite (oltre $10 miliardi).
Accanto ad essa sta emergendo la nicchia dei ready-to-serve (RTS), cioè cocktail premiscelati in formati più grandi (bottiglie da 500 ml o 1 litro, con più porzioni) da versare nei bicchieri. Gli RTS rappresentano ancora un segmento piccolo (circa $0,3 miliardi), ma in crescita, e attirano l’attenzione di produttori di distillati che vedono in questi formati un modo per offrire cocktail craft di alta qualità da condividere. Ad esempio, Diageo ha lanciato la linea “The Cocktail Collection” in bottiglia, Absolut (Pernod Ricard) sta puntando sui mix in caraffa, e molti bar craft stanno imbottigliando le proprie ricette signature per la vendita al dettaglio.
Questa diversificazione di formati indica una volontà di coprire tutte le occasioni di consumo: dalla singola lattina per il consumo on-the-go fino alla bottiglia da stappare a cena con gli amici, magari come alternativa al vino.
 

Innovazione di prodotto: dai gusti ai formati, creatività senza limiti

Il boom degli RTD sta andando di pari passo con una vera e propria ondata di innovazione nel settore beverage alcolico. In un mercato affollato di proposte, l’unico modo per emergere è offrire qualcosa di diverso, che sia un gusto mai provato, un formato intrigante o un brand concept accattivante.

Vediamo alcune direttrici chiave dell’innovazione nelle bevande alcoliche pronte da bere:

Il futuro dei ready-to-drink alcolici: opportunità e sfide

Guardando ai prossimi anni, gli analisti concordano che i ready-to-drink resteranno un driver fondamentale dell’industria degli alcolici negli Stati Uniti.
Certo, dopo crescite eccezionali si prevede un'attenuazione verso ritmi più sostenibili, ma il trend di fondo, la preferenza per bevande portatili, monoporzione e dall'appeal moderno, è destinato a consolidarsi.
Si stima, come detto, che entro il 2027 i pronti-da-bere contribuiranno per circa un quinto alla crescita totale del mercato spirits, un dato significativo che spiega perché tutti i grandi player li stiano inserendo nei propri piani.
La domanda dei consumatori americani per convenienza e qualità continuerà a plasmare il settore: chi riuscirà a offrire cocktail pronti dal gusto eccellente, ingredienti autentici e magari con un tocco healthy (meno zucchero, meno calorie) avrà ottime possibilità di successo.
Le prospettive future vedono anche alcune sfide. La concorrenza cresce di giorno in giorno, nuovi marchi locali spuntano, le multinazionali ampliano i portafogli, e lo scaffale dei negozi inizia a essere affollato di lattine colorate. Per emergere, i prodotti RTD dovranno puntare molto sul branding e sul marketing esperienziale. Non basta più l’idea del “cocktail in lattina”: servirà costruire attorno al prodotto un’immagine forte e una storia coinvolgente. Un esempio citato dagli esperti è quello di Liquid Death (anche se nel campo delle acque minerali): ha trasformato una semplice lattina d’acqua in un fenomeno virale grazie a un marketing ironico e fuori dagli schemi, dimostrando che il successo può dipendere più dal branding che dal liquido in sé alcoholprofessor.com . Traslando questo concetto, i brand RTD che sapranno creare community di appassionati, sfruttare i social media e collegarsi ai lifestyle dei consumatori (es. collaborazioni con artisti, eventi a tema) costruiranno una fedeltà che li sosterrà al di là della novità del momento.
Un’altra area chiave sarà la distribuzione e la regolamentazione. Negli USA, la vendita di alcol è regolata stato per stato: finora gli RTD spirits-based hanno talvolta avuto canali limitati (ad esempio, in alcuni stati possono venderli solo i liquor store e non i supermercati, a differenza dei malt-based). Tuttavia, c’è movimento per equiparare le regole: nel 2023 diverse leggi statali hanno ampliato la vendita di cocktail RTD anche nei negozi alimentari e reso permanenti misure come i cocktails-to-go dai bar. Una maggiore accessibilità retail degli RTD alcolici aprirà ulteriori mercati, soprattutto se verrà ridotta la tassazione extra che alcuni stati applicano (DISCUS sta facendo lobbying in tal senso). Per chi esporta, ciò significa potenzialmente più sbocchi commerciali man mano che il quadro normativo si allenta in favore di queste bevande.

Il fenomeno dei ready-to-drink alcolici negli Stati Uniti è tutt’altro che saturo. I prossimi anni vedranno consolidarsi i vincitori ma anche nascere nuove nicchie sorprendenti. Dal punto di vista di un’impresa che vuole entrare in questo mercato, le parole d’ordine saranno qualità e innovazione: proporre un RTD che offra un’esperienza genuinamente piacevole (all’altezza di un cocktail fatto a mano) e magari sfrutti un elemento distintivo, una ricetta italiana originale, un ingrediente DOP, un design ecologico, può rappresentare la chiave per conquistare i consumatori.

Gli americani hanno dimostrato di apprezzare la creatività nel bicchiere e la comodità nel frigo; continueranno a cercare prodotti che uniscano queste due cose. Chi saprà evolversi con i gusti del pubblico, mantenendo autenticità, sarà pronto a cavalcare l’onda lunga dei ready-to-drink in America.

un cocktail pronto da bere viene versato ad un consumatore negli USA


↓ Aggiornamento del 22/06/2022 ↓

Vendere superalcolici negli Stati Uniti: Le categorie di alcolici che vendono di più sul mercato americano

Dal 2021 l’82% delle entrate del settore degli alcolici in America è stato generato dalla vendita di alcolici di fascia alta e super premium. Si tratta di un’ottima notizia per le aziende del settore, soprattutto per le aziende italiane che desiderano espandersi verso il mercato americano.

Il prodotto chiave per la crescita del settore è stato la tequila: le vendite di tequila negli Stati Uniti rappresentano quasi un terzo delle entrate dell’industria alcolica e sono molte le aziende che hanno registrato fatturati elevati grazie a questo superalcolico, come 818 Tequila. Inoltre, tra i consumatori americani si è diffuso il consumo di cocktail ready-to-drink premium (anche Gucci ne ha creato uno) e Mezcal a discapito delle categorie di vodka e whisky americano.

Perché aumentano le vendite di superalcolici in America

Oltre alla ripresa dei consumi nei bar e ristoranti si diffondono nuove abitudini di acquisto e nuovi comportamenti di consumo

Le vendite di superalcolici in sede negli USA hanno superato i livelli pre-pandemia al +53%, segno che i consumatori americani apprezzano bere nei locali molto più che in passato. Il driver chiave è stato il desiderio di vivere l’esperienza del cocktail direttamente in loco dopo aver provato a ricrearlo a casa. Allo stesso tempo, gli americani hanno accolto in positivo gli acquisti di alcolici tramite e-commerce per il consumo off premises; un altro cambiamento importante nelle abitudini di acquisto dei consumatori americani è stato il delivery, la consegna a domicilio, assieme alla possibilità di acquistare kit da cocktail da asporto.

Nel 2021 consumatori americani hanno consumato una media di 18 drink alcolici alla settimana

Il consumatore americano medio ha consumato 860 cocktail nel corso del 2021, un dato che riflette l’enorme interesse della categoria merceologica delle basi alcoliche sul mercato USA. Le vendite del settore delle bevande alcoliche sono aumentate infatti del 12% per un totale di 35,8 miliardi di dollari, mentre i volumi sono aumentati del 99,3% a 291 milioni di casse da 9 litri.

Le categorie di alcolici con più vendite negli Stati Uniti:

Le prime 5 categorie di alcolici in più rapida crescita negli USA:

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